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Bufera su Ryanair, la mail dello scandalo: “Inutile sciopero”. L’accusa ai sindacati

Luca De Lellis

Scoppia la polemica sugli scioperi del personale Ryanair, avvenuto nella giornata odierna in Spagna, Portogallo e Belgio. Il contrasto tra la principale compagnia aerea d’Europa e alcuni sindacati ha causato la cancellazione di almeno 25 voli. Per cercare di placare gli animi degli sfortunati passeggeri, la low cost con sede a Dublino ha inviato e-mail scusandosi per i disagi procurati. Ma la comunicazione ha portato risultati talvolta controproducenti, facendo indispettire ancor di più i clienti schierati dalla parte dei lavoratori.

 

 

Anche il portavoce nazionale di Potere al popolo, Giuliano Granato, è stato destinatario del messaggio. Letto il contenuto, ha voluto diffonderlo sul suo profilo Twitter. Queste le parole: “Siamo spiacenti di informarti che il tuo volo da Bruxelles Charleroi a Napoli del 24 giugno è stato cancellato a causa di un inutile sciopero indetto dall’unione belga”. Due le possibilità alternative per i passeggeri: “L’imbarco su un volo alternativo verso la destinazione” oppure la chance del “rimborso completo del costo del biglietto”. Cosa non è andato giù a Granato? L’aggettivo “inutile” in riferimento allo sciopero, come se le proteste (legittime) dei dipendenti fossero un mero capriccio. Questo il suo commento a sostegno della categoria: “Se aveste pagato giusti salari e rispettato il tempo di vita dei dipendenti, oggi il mio volo non sarebbe stato cancellato perché non ci sarebbe stato alcuno sciopero”. Poi ha proseguito: “Non cadrò nella vostra trappola, non punterò il dito contro chi sciopera. Sono con loro!”.

 

 

Diverse le richieste del personale di cabina nei tre Paesi europei, tra le quali un necessario aumento del salario e il miglioramento delle condizioni di lavoro, in conformità con le normative nazionali. Domani (25 giugno) sarà la volta dei lavoratori italiani di Ryanair, tanto che Ita Airways ne ha subito approfittato formulando offerte speciali per coloro che perderanno i propri voli. L’azienda, ormai nel vortice della polemica, ha però voluto minimizzare quanto successo, sostenendo che “meno del 2% dei tremila voli programmati” è stato implicato nelle agitazioni di giovedì 24 giugno.