omicidio a catania

Elena Del Pozzo uccisa dalla madre, spunta il movente: Martina Patti era "gelosa della compagna dell'ex"

Nessun rapimento da parte di tre uomini incappucciati e armati. La piccola Elena Del Pozzo, 5 anni da compiere il prossimo luglio, sarebbe stata uccisa dalla madre Martina Patti, nella sua abitazione di Mascalucia, nel catanese. La mamma 23enne avrebbe poi portato e nascosto il corpicino della piccola in un vicino terreno di campagna nel tentativo di coprire il cadavere con terra e cenere lavica. L'interrogatorio della giovane donna ha portato a una drammatica svolta il caso che dall'inizio aveva sollevato dubbi e interrogativi. Patti ha confessato a carabinieri e Procura di Catania (che sta predisponendo il fermo per omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere) di avere ucciso la figlia dopo averla presa all’asilo, mentre era sola in casa.

 

Martina Patti ha affermato di avere agito senza capire quello che stava facendo e non è stata in grado di ricostruire il delitto, né il movente.  Nella giornata di martedì 14 giugno, i carabinieri di Catania hanno dato nuovi elementi nel corso di una conferenza stampa. La bambina è stata uccisa con un coltello da cucina e il movente, negato dalla donna, sarebbe da ricondurre alla gelosia per la relazione intrecciata dal padre di Elena con un’altra donna. L'uomo, Alessandro Del Pozzo, è stato sentito tutta la notte, insieme alla ex compagna poi fermata. Il 24enne padre di Elena, noto alla giustizia per spaccio, aveva una nuova compagna e proprio la gelosia nei suoi confronti e in particolare il timore che la figlia si affezionasse alla giovane sarebbero alla base dell’omicidio premeditato pluriaggravato della piccola, come recita l'accusa alla donna nella ricostruzione dei carabinieri. 

 

"Martina Patti voleva incastrare mio fratello. Un anno fa mio fratello fu accusato ingiustamente di una rapina ma fortunatamente fu scagionato completamente. Quando dal carcere passò ai domiciliari, sotto casa trovammo un biglietto di minacce con scritto: ’non fare lo sbirro, attento a quello che fai', ha detto ai giornalisti presenti sul posto la zia di Elena. "Mio fratello non sa nulla di nulla. A questo biglietto la madre della bimba ha fatto riferimento dicendo che avevano rapito Elena", rivela la donna. Patti, riferisce sempre la familiare, afferma che parlando con gli inquirenti "disse che quelle persone incappucciate avevano fatto riferimento al biglietto dicendo ’non ti è bastato il biglietto? Digli a tuo marito che questa è l’ultima cosa che fa: a sua figlia la trova morta'".