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Agorà, il generale Camporini svela la strategia Usa sull'Ucraina. Perché Joe Biden ha detto no a Zelensky sui missili

Il presidente degli Stati Uniti ha affermato che "non invieremo in Ucraina sistemi missilistici che possono colpire all’interno del territorio della Russia" smentendo quanto riportato dai media Usa di imminenti forniture di razzi a lunga gittata a Kiev.  Ma cosa c'è dietro la presa di posizione di Washington? Il generale Vincenzo Camporini, già capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare, ospite di Agorà spiega nella pratica cosa vuol dire.

 

Nei giorni scorsi  Cnn e Washington Post avevano affermato che l’amministrazione americana si starebbe preparando ad inviare a Kiev il Multiple Launch Rocket System (Mlrs), sistema missilistico capace di lanciare razzi a media gittata, fino a 300 chilometri, distanza che permetterebbe all’Ucraina di colpire all’interno del territorio russo. Ma i sistemi missilistici possono essere usati con diversi tipi di munizioni, afferma l'alto ufficiale nella puntata di martedì 31 maggio del talk show di Rai 3. "Un tipo ha una portata di 20 chilometri, un altro oltre i 50. E uno che arriva oltre 300. Il problema non è sulla disponibilità dei lanciatori, ma sulla decisione di quali munizioni fornire. Io sono sempre stato convinto" che le munizioni in grado di colpire obiettivi a 300 chilometri di distanza dall'Ucraina "non sarebbero mai state date perché non utili alla condotta delle operazioni". 

 

Per Camporini infatti "non ha senso colpire nel territorio russo, non serve a niente. All'Ucraina servono missili da 50 chilometri" per annientare l'artiglieria russa. Dal punto di vista politico, poi, il messaggio che gli Usa vogliono inviare al presidente russo Vladimir Putin è chiaro: "Non c'è interesse ad attaccare la Russia. L'interesse è difendere l'Ucraina", sintetizza il generale.