il costo della tensione

La crisi ucraina fa volare il pezzo della benzina. Petrolio alle stelle

Luigi Frasca

Si intensificano gli sforzi diplomatici per evitare l'escalation al confine tra Russia e Ucraina. Mentre il presidente Vladimir Putin continua ora dopo ora a rafforzare la presenza militare al confine tra i due Paesi, è il ministro degli Esteri Sergey Lavrov a suggerire che un accordo con l'Occidente è ancora possibile. Il futuro resta incerto e la tensione alta. E soprattutto ci sono le ripercussioni economiche che interessano anche l'Italia. Il prezzo del petrolio ha infatti subito una accelerazione dopo l'annuncio della decisione degli Stati Uniti di spostare la propria ambasciata in Ucraina da Kiev a Leopoli.

 

Il Wti è salito del 2,60% a 95,52 dollari a barile, mentre il Brent avanza del 2,29% a 96,60 dollari. Entrambi i contratti si collocano sui massimi da settembre 2014. Ripercussioni anche sui mercati azionari. Dopo una prima parte da incubo, le borse europee nel corso del pomeriggio hanno ridotto il passivo in scia delle indicazioni confortanti in arrivo dal fronte geopolitico. Dopo esser sceso nel corso della seduta anche sotto quota 26 mila punti, il Ftse Mib si è fermato a 26.415,41 punti (-2,04%). Performance particolarmente negative sono state registrate da Unicredit, -4,23%, Bper Banca, -3,84%, e Intesa Sanpaolo, -3,01%.

 

Intanto oggi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sarà a Kiev dove ribadirà il pieno sostegno dell'Italia alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina e, secondo quanto riferito dalla Farnesina, confermerà il supporto di Roma a ogni sforzo negoziale. «Gli obiettivi dell'Italia e di tutti i nostri partner sono quelli di ridurre la tensione ai confini tra Russia e Ucraina e di trovare una soluzione diplomatica alla crisi in atto», ha affermato Di Maio. Il titolare della Farnesina potrebbe poi recarsi a Mosca per vedere l'omologo Lavrov. Il capo della diplomazia russa ha affermato che l'incontro avverrà tra due giorni. Durante un colloquio con Putin, Lavrov ha detto che la Russia non è pronta a impegnarsi in conversazioni infinite con Usa e Nato su questioni chiave di sicurezza che preoccupano Mosca, ma che c'è una possibilità di accordo, e ha consigliato al presidente di continuare i colloqui con l'Occidente sulle richieste di sicurezza.

Si tratta di un primo segnale distensivo dopo giorni di notizie allarmanti che è arrivato insieme alla notizia, riferita dal ministro della Difesa Sergei Shoigu, che parte delle esercitazioni militari russe si avviano alla conclusione. Resta comunque difficile prevedere la prossima mossa di Putin, e il Pentagono ha avvertito che l'accumulo di truppe al confine sta proseguendo e che ogni ora che passa Mosca diventa sempre più in grado di sferrare un attacco su vasta scala. Per questo Washington ha deciso di chiudere l'ambasciata a Kiev e di trasferire il personale diplomatico rimasto a Leopoli, vicino al confine polacco. Secondo la Cnn il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato informato che l'attacco russo avverrà domani, come affermato da funzionari occidentali nei giorni scorsi. Zelensky ha incontrato il cancelliere tedesco Olaf Scholz che oggi sarà invece a Mosca. Scholz ha rassicurato il presidente ucraino del sostegno della Germania, ha annunciato altri 150 milioni di aiuti e ha avvertito la Russia di gravi conseguenze in caso di invasione.