corona e virus

Obbligo vaccinale e green pass, nell'era Covid più liberi dove c'è la monarchia

Antonio Siberia

Oggi la Regina d’Inghilterra, Elisabetta II taglierà il traguardo dei suoi settanta anni di Regno. Un periodo lungo. Da primato. Per gli inglesi, affezionati da sempre alla monarchia con le sue tradizioni secolari, sarà un giorno di festa. L’evento offre però anche uno spunto di riflessione che va oltre le celebrazioni e il calendario, soprattutto in questi tempi - ormai due anni - in cui l’Europa e il mondo han dovuto fare i conti con il Virus e molte restrizioni alle libertà dei cittadini. Ebbene, guardando alla cartina geografica del Vecchio Continente ed al modo in cui gli Stati democratici si sono comportati rispetto alla pandemia emerge un dato interessante: le monarchie oggi appaiono più libere delle repubbliche. 

 

La Svezia è una monarchia e non ha mai adottato le restrizioni adottate dall’Italia contro il Covid-19. Il Regno Unito è una monarchia e l’Inghilterra oggi è libera da restrizioni e non ha mai minimamente pensato di legare il diritto al lavoro all’obbligo di vaccino per i suoi cittadini. 

 

La Danimarca è una monarchia, ha riaperto tutto ed è tornata alla piena vita libera spazzando via green pass e restrizioni. La Norvegia è una monarchia ed ha revocato gran parte delle misure restrittive. La Spagna è una monarchia ed in quanto a libertà ai tempi del Virus è assai più aperta e libera dell’Italia. Coincidenze? Forse ma comunque interessanti, soprattutto se a questa analisi aggiungiamo un altro elemento non di poco conto: di questi cinque Stati europei che abbiamo elencato per le loro politiche più liberali rispetto alla pandemia ed alle libertà dei propri cittadini ben quattro non hanno adottato l’euro bensì hanno conservato la propria storica moneta. Tranne la Spagna, entrata nell’euro, tutti gli altri infatti hanno compiuto una scelte diversa. 

Il Regno Unito ha la sterlina e con la Brexit è pure uscito dall’Unione europea. La Svezia ha la corona svedese. La Norvegia, che non è mai entrata nell’Unione europea, ha la corona norvegese e la Danimarca ha la corona danese. Un’altra coincidenza? Chi può dirlo! Comunque un dato di fatto. 

 

Entrando nelle scelte politiche sul Covid dei principali Paesi dell’Unione europea si vede poi che Italia, Francia e Germania sono quelli che hanno adottate regole di restrizioni alle libertà dei propri cittadini più a lungo e più dure con l’Italia che è stata - da questo punto di vista - la più severa di tutte arrivando a imporre l’obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori o per requisiti di anagrafe, gli over 50, pena la sospensione dal lavoro, dallo stipendio ed una multa. E con esponenti politici di Governo che hanno persino rivendicato il fatto di essere i primi in Europa ad adottare questo genere di provvedimenti. Un primato cui da alcuni giorni si è unita l’Austria con l’obbligo di vaccino per gli over 18. Le monarchie più libere e le repubbliche più restrittive, questo è il paradosso di due anni di Covid. Un paradosso che merita una riflessione e che forse oggi, nel Settantesimo anno di regno d’Elisabetta II d’Inghilterra, spiega da solo perché gli inglesi siano ancora così affezionati alla propria monarchia. 

Del resto ci sarà pure un motivo se il fascismo oltre Manica non ha mai attecchito e in Italia invece c’è nato. Parecchi anni fa sir Winston Churchill, proprio a proposito di noi italiani, disse: «Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti......».