cambia poco

“Non hanno più senso di esistere”. Aria di addio per i colori delle regioni

Hanno caratterizzato a lungo l’andamento della lotta alla pandemia in Italia, ma ultimamente è quasi impossibile notare differenze tra un cambiamento e l’altro. Con una pioggia di decreti sul Covid è diventato obsoleto il sistema delle regioni a colori: è la denuncia del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, nel corso del programma Oggi è un altro giorno, condotto da Serena Bortone su Rai. “I colori delle regioni vanno eliminati perché non hanno più senso di esistere. Che differenza c’è tra giallo, arancione e bianco? Sono praticamente tutti uguali. L’unico colore che potrebbe essere mantenuto è il rosso perché introduce dei cambiamenti, ma il resto è tutto uguale. Siamo in una situazione completamente diversa rispetto allo scorso anno. In questo periodo, nel 2021, moltissime attività erano chiuse. Quest’anno, a parte discoteche, sale da ballo e poco altro, che comunque hanno diritto ai ristori perché stanno pagando il prezzo più altro, siamo riusciti a proseguire con le normali attività e di questo dobbiamo tener conto”.

 

 

Oltre all’argomento Covid il governatore Bonaccini si è espresso anche su temi più strettamente legati all’attualità della politica italiana: “Credo che il centrodestra non abbia alcun diritto a esprimere una candidatura perché non ha i numeri per farlo, ma lo stesso vale anche per il centrosinistra ed è stato importante che questa mattina la coalizione abbia parlato con una voce sola. Mi auguro che al pari di Sergio Mattarella arriva una figura autorevole e unitaria perché di questo ha bisogno il Paese. Se Mario Draghi dovesse arrivare al Quirinale, da presidente di Regione, mi dispiacerebbe, ma - evidenzia il numero uno dell’Emilia Romagna - il Pd non credo si spaccherà sulla sua elezione”.