l'analisi

La variante Delta dilaga, il dato che fa paura: più morti ma meno contagiati

La variante Delta è più che dominante nel nostro Paese: la sua diffusione tocca il 99,7 per cento. "In Italia, negli ultimi 45 giorni, si continua a osservare una predominanza della variante Delta che è stata individuata nell’88,1% dei casi riportati al Sistema di sorveglianza integrata" si legge tra i dati contenuti nell’ottavo bollettino dell’Istituto superiore di Sanità ’Prevalenza e distribuzione delle varianti di Sars-Cov-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia'.

 

Dal 17 luglio al 30 agosto, infatti, secondo i dati del bollettino, il numero di segnalazioni di casi causati dalla variante Delta in Italia è ancora superiore al numero di segnalazioni per tutte le altre varianti monitorate. Dati confermati dal flash survey del 24 agosto coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con il ministero della Salute, le Regioni e Province autonome, che ha stimato una prevalenza nazionale pari al 99,7%. Il campione richiesto per l’indagine è stato selezionato dalle Regioni in modo casuale fra i campioni positivi garantendo una rappresentatività geografica e per fasce di età. La predominanza della variante molto più contagiosa di altre forme del virus rappresenta un ostacolo per la camoagna vaccinale, con molto esperti unanimi nell'affermare che è inutile parlare di una soglia a partire dalla quale scatta l'immunità di gregge.

 

Da segnalare il numero di morti. Dai 168 della prima settimana di agosto ai 376 dell'ultima settimana, più del doppio. A destare attenzione è il fatto che non si registra un aumento dei contagio altrettando deciso. "Il plateau della quarta ondata sembra ormai raggiunto al di sotto degli 8.000 e iniziata la curva in discesa ma le vittime sono in costante aumento - scrive Repubblica - . La forbice tra nuovi positivi e morti anziché aprirsi si chiude. Come del resto sta avvenendo in tutta Europa, a cominciare da Gran Bretagna e Spagna, i due Paesi che da inizio pandemia anticipano quello che poi puntualmente è sempre stato anche il trend italiano".

 

Intanto salgono a 17 le Regioni e Province autonome che questa settimana risultano classificate a rischio moderato  (contro le 10 di settimana scorsa), secondo i dati della bozza del Monitoraggio all'esame della Cabina di regia. L'incidenza settimanale a livello nazionale dei casi di Covid-19 cala invece a 74 casi per 100mila abitanti (per il periodo 27 agosto - 2 settembre) rispetto ai 77 del periodo 20-26 agosto. Scende anche l'Rt a 0,97.

A rischio moderato figurano Sicilia, Veneto, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, oltre alle province autonome di Bolzano e Trento. Le restanti 4 Regioni (Sardegna, Toscana, Umbria e Valle d'Aosta) risultano classificate a rischio basso.