problemi nella campagna di figliuolo

Vaccino, altro che giovani: all'appello mancano le dosi dei cinquantenni dopo il caos AstraZeneca

Dario Martini

Il governo spinge per vaccinare più giovani possibile. Pochi giorni fa il commissario all’Emergenza Figliuolo ha detto che la priorità sono proprio loro. Anche i minorenni con più di dodici anni. L’obiettivo, più volte ribadito, è arrivare a settembre con il 70% di vaccinati. Il vero buco della campagna vaccinale, però, sono i cinquantenni. Proprio coloro che oggi, quasi a fine luglio, avrebbero dovuto essersi fatti iniettare almeno una dose. Invece, scopriamo che sono tre milioni gli italiani tra 50 e 59 anni ancora totalmente "scoperti" contro il Covid. Se consideriamo che questa fascia d’età comprende 9,6 milioni di persone, significa che un terzo (circa il 31%) non ha una protezione contro il virus. Probabilmente, non è un caso che le indecisioni del governo e del Cts su AstraZeneca abbiano riguardato proprio i cinquantenni. All’inizio, infatti, questo siero era riservato solo a chi aveva meno di 55 anni. Poco tempo dopo, il limite d’età è stato portato a 65. Poi, con il comparire dei primi casi di trombosi, è stata invertita completamente la rotta, con la decisione di «raccomandarlo» solo agli over 60. A maggio, il ministero della Salute ha provato anche ad abbassare nuovamente la soglia a 55. Poi, sono stati autorizzati gli "open day" per i più giovani. Salvo cambiare di nuovo a giugno, cancellando completamente gli open day e vietando severamente la somministrazione sotto i 60 anni.

 

 

Di certo, non hanno influito positivamente le notizie che mano a mano uscivano. Ovvero, il fatto che le trombosi si sono verificate soprattutto in persone sulla cinquantina. Così, oggi ci ritroviamo con tre milioni di italiani senza copertura vaccinale tra 50 e 59 anni. Se prendono il Covid rischiano meno degli anziani, ma sicuramente più dei giovani. È difficile sostenere che questi tre milioni di non vaccinati siano tutti no-vax. Molti, probabilmente, hanno solo perso la fiducia col passare dei mesi. E, quando è arrivato il loro turno, hanno preferito lasciar perdere. Prima di iniettare il siero a un tredicenne o a un quattordicenne, probabilmente, bisognerebbe provare a convincere loro.

 

 

Con la variante Delta che sta facendo impennare i contagi (ieri ne sono stati registrati circa cinquemila), tre milioni di persone "scoperte" in questa fascia d’età sono un grosso rischio quando tornerà l’autunno. Anche tra gli over 60 mancano molti vaccinati. Sono 1,8 milioni gli italiani senza nemmeno una dose nella fascia d’età 60-69 anni. Quasi un milione, invece, tra 70 e 79. Gli over 80 sono praticamente quasi tutti immunizzati. Il boom di prenotazioni di questi giorni riguarda in larga parte i più giovani, che fino ad ora avevano rimandato l’appuntamento per il vaccino. Il pericolo di un’estate "dimezzata", a causa del green pass obbligatorio dal 6 agosto, li ha convinti a far presto. La speranza del governo è che questo spauracchio sia sufficiente a convincere anche i tre milioni di cinquantenni.