l'emergenza covid

L'Italia resta tutta bianca. Il ministro Speranza: "Per la prima volta non firmo ordinanza"

Luigi Frasca

Restano sempre sotto controllo i dati di vittime e contagi da Coronavirus in Italia, mentre le regioni sono tutte in «zona bianca». Il ministro della Salute, Roberto Speranza, lo ha confermato dicendo che non avrebbe firmato ordinanze, per la prima volta dopo molte settimane. «Tutte le regioni sono classificate a rischio basso. Tutte hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno», conferma l'Istituto superiore di Sanità. Sono 28 i decessi nelle ultime 24 ore, 794 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia, con un tasso di positività di nuovo in calo allo 0,39%. «Continua il calo nell'incidenza settimanale», conferma l'Iss, che registra un tasso di contagi di 9 per 100mila abitanti, contro i 12 della settimana precedente. «L'incidenza è sotto il valore di 50 per 100mila abitanti ogni giorni in tutto il territorio. La campagna vaccinale progredisce velocemente e l'incidenza a un livello che permetterebbe il contenimento dei nuovi casi».

Ma il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, invita a mantenere comportamenti prudenti e sottolinea la preoccupazione per la diffusione delle varianti. Anche negli ospedali ormai le pressioni dei mesi scorsi sono, per fortuna, un lontano ricordo: prosegue il calo dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, 213, 16 in meno di ieri, e anche quello dei pazienti ricoverati nei reparti ordinari (1.469, 63 in meno rispetto a ieri). «Nessuna Regione o Provincia Autonoma rileva ancora l'Iss - supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica». Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 3%, così come nei reparti ordinari. Un'altra buona notizia arriva dalla Lombardia, dove non si registra alcun decesso legato al Covid.

L'annuncio è stato dato già in mattinata da Letizia Moratti, vicepresidente della Regione e assessore al Welfare: «Zero decessi per Covid in Lombardia, non succedeva dal 6 ottobre», ha scritto su Twitter, ricordando che «allora l'autunno e le varianti ci fecero ripiombare nell'incubo. Adesso possiamo guardare al futuro con più speranza, resta l'importanza di conservare comportamenti prudenti e aderire alla campagna vaccinale». «Un'altra ottima notizia - ha commentato il governatore, Attilio Fontana - la più bella che potessimo ricevere: oggi in Lombardia non registriamo decessi e il numero dei ricoveri continua a diminuire. Colgo, ancora una volta, l'occasione per ringraziare tutti i lombardi, invitando, chi ancora non l'ha fatto, a vaccinarsi e a porre in essere i comportamenti virtuosi che conosciamo».

Intanto, a Roma in vista della partita di questa sera Ucraina-Inghilterra all'Olimpico di Roma valida per i quarti di finale degli Europei di calio, sono stati potenziati i controlli nei confronti dei tifosi, con cinque check-point disposti intorno allo stadio, molto prima dell'arrivo ai tornelli. Ai controlli, i supporter stranieri dovranno dimostrare di essere in possesso del green pass o del tampone negativo. I cancelli verranno aperti alle 18 e lo stadio potrà accogliere solo il 25% della sua capienza, circa 16mila spettatori. E vietata la vendita di alcol e cibo da asporto, a eccezione dei generi di prima necessità, dalle 19 di stasera fino alle 7 di domenica mattina. Il provvedimento riguarda le vie del centro di Roma, quelle maggiormente frequentate dai tifosi, e alcune a ridosso dell'impianto calcistico. I controlli sono partiti già ieri sera.

Da più parti sono arrivati appelli ai tifosi, soprattutto a quelli provenienti del Regno Unito dove la variante Delta si sta diffondendo rapidamente, a non venire in Italia. Dove non arriverà il buonsenso ci saranno le forze dell'ordine: polizia, carabinieri e guardia di finanza presidieranno le zone più frequentate dai tifosi. Aeroporti e stazioni sono controllati già da qualche giorno: da quando, cioè, sarebbe stato matematicamente impossibile arrivare nella Capitale e riuscire a rispettare la quarantena obbligatoria. Chi arriva a Roma in questi giorni non entrerà allo stadio, anche se in possesso del biglietto. «Non vedo un problema inglesi a Roma», dice il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Le regole, d'altronde, ci sono. E sono chiare e stringenti.