intervista e autogol

Le contraddizioni della vergogna del padre di Saman Abbas: "È viva". Arrestato un cugino in fuga

“Saman è viva”. Dall’11 aprile non si hanno notizie di Saman Abbas, ragazza pakistana di 18 anni che ha rifiutato un matrimonio combinato da celebrare con il rito islamico. Gli inquirenti hanno iscritto cinque persone della sua famiglia nel registro degli indagati e il timore concreto è che la giovane sia stata uccisa. Al momento non è ancora stato ritrovato il corpo e a scombinare le indagini sono arrivate le parole di Shabbar Abbas, padre della ragazza, intervistato da Il Resto del Carlino: “Il 10 giugno sono a Malpensa. Torno e spiego tutto ai carabinieri. Mia figlia è viva, l'ho sentita l'altroieri, è in Belgio”. Il padre, attualmente in Pakistan è uno degli indagati e le sue parole non convincono, visto che ha anche aggiunto che la figlia non ha un cellulare con sé. La domanda sorge spontanea, come ha fatto a contattarla allora?

 

 

Nel frattempo uno dei cugini di Saman dopo essere stato riconosciuto dalle immagini registrate da una telecamera di videosorveglianza, è stato individuato e bloccato dalla polizia in Francia il 21 maggio scorso, con la collaborazione del Servizio di cooperazione internazionale della Direzione centrale della polizia criminale del ministero dell'Interno. In base a quanto ricostruito dai carabinieri, che in questi giorni hanno analizzato il materiale video, riconoscendo due cugini della giovane pakistana, l'uomo si trovava a bordo di un Flexibus partito da Parigi e diretto a Barcellona, dove probabilmente cercava di raggiungere alcuni parenti. Senza documenti, è stato trattenuto in un centro di identificazione e in base agli elementi raccolti a suo carico dalle autorità è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare in carcere perché ritenuto responsabile, in concorso, dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere della ragazza di Novellara. L'autorità giudiziaria ha anche emesso un mandato d'arresto europeo che è stato inviato alla polizia francese competente. Ieri, a Nimes, le forze dell'ordine lo hanno arrestato e le operazioni di estradizione saranno avviate domani.

 

 

Proseguono comunque le ricerche del corpo di Saman: dalla mattinata è stata setacciata l'area circostante l'abitazione della famiglia. Con l'ausilio dei vigili del fuoco del comando provinciale della città emiliana, sono stati scandagliati anche altri canali che sono stati svuotati ieri. Intanto, in base a quanto ricostruito dall'indagine condotta dal Nucleo investigativo e dalla compagnia di Guastalla, nelle ultime ore è stato possibile riconoscere due cugini della ragazza, grazie all'esame delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, che il 29 aprile avrebbero ripreso i familiari uscire da un capannone con degli attrezzi da lavoro, forse utilizzati per preparare una buca. Al momento, le persone iscritte al registro degli indagati sono i genitori, uno zio e due cugini della ragazza. Si stringe il cerchio per arrivare alla verità.