esame d'italiano

Luis Suarez, la difesa dell'ex rettrice di Perugia: quel test lo fece anche padre Georg

Giuliana Grego Bolli, già rettrice della università per stranieri di Perugia travolta dal caso del calciatore Luis Suarez, si difende per la prima volta con Repubblica e svela: quello stesso esame era già stato fatto in quel modo dall’assistente storico del Papa emerito Benedetto XVI, padre Georg Gänswein. Grego Bolli, 69 anni, è indagata per falso e rivelazione di segreto d'ufficio. L'ex rettrice dice che il voto fu giusto ma non farebbe più l'esame a una stella dello sport.

 

Ammette poi che non sapeva ci fosse Suarez, stella del Barcellona allora in procinto di trasferirsi a Torino, ma l'affare non si concretizzò e l'uruguaiano passò all'Altletico Madrid. " Quando mi hanno chiamato per dirmi che la Juventus stava cercando di fargli fare l'esame di italiano, mi hanno dovuto spiegare chi fosse. Nella mia famiglia sono tutti juventini, io non guardo le partite".

 

Eppure si è fatta fotografare insieme a lui dopo il test. "Ero lì perché mio nipote mi aveva chiesto di portagli l'autografo", spiega. L'intervistatore entra nel merito delle domande e delle risposte. Alla vigilia l'esaminatore Lorenzo Rocca temeva che Suarez possa incontrare i giornalisti prima del test: "Gli fanno due domande in italiano e va in crisi..." dise alla rettrice che rispose:  "Va fatto uscire dalla porta secondaria". "La mia premura era evitare che i giornalisti gli chiedessero del contratto con la Juve. Argomento riservato e che niente c'entra con l'ambito universitario", spiega oggi  Grego Bolli. 

 

Ma Suarez ha mai rischiato di essere bocciato? "Dal mio punto di vista, si - risponde l'ex rettrice che continua - Olivieri mi parlò della possibilità di stipulare una convenzione per i giocatori della primavera (con la Juve, ndr). L'ho ritenuta una buona opportunità, ma non l'ho mai presa sul serio".

Suarez non è stato l'unico personaggio famoso a fare il test di italiano all'Università per Stranieri di Perugia. "In passato abbiamo avuto padre Georg Gänswein, l'assistente di papa Ratzinger. Se me l'avesse chiesto, avrei anticipato la sessione d'esame anche per lui perché siamo un'istituzione pubblica. Mi ferisce la cattiveria di chi ha pensato che volessi favorire un ricco, cosa proprio contraria al miei principi".