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Quasi tutti in zona gialla: cosa si può fare da lunedì 1 febbraio. Ma Speranza frena gli entusiasmi

Quasi tutta Italia si sveglierà domani in zona gialla.  Da domani infatti scatterà la fascia di rischio più moderato in tutte le regioni ad eccezione di Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano. Ma cosa cambia davvero per i cittadini tornare in zona gialla?

 

Rimane per tutti il coprifuoco dalla 22 alle 5 del mattino, fascia nella quale ci si può spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. La novità più importante riguarda la ristorazione. Sarà infatti possibile consumare cibi e bevande all’interno dei bar, dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione, dalle 5 alle 18, con vendite senza restrizioni. Asporto consentito fino alle 22, la consegna a domicilio è autorizzata senza limiti di orario. Palestre e piscine restano chiuse, mentre la zona gialla consente il ritorno alla didattica in presenza fino al 75 per cento per le scuole superiori, e al 100 per cento per quanto riguarda le scuole medie. 

 

Qui però le Regioni vanno in ordine sparso: ritornano in classe gli studenti delle superiori della Puglia, Calabria, Basilicata, Sardegna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Campania. La Lombardia ha confermato la didattica in presenza per il 50 per cento alle scuole superiori, così come Veneto, Puglia e Calabria.

Secondo il Dpcm i musei potranno aprire nei giorni infrasettimanali e con ingressi contingentati, nel rispetto delle altre normative anti contagio. I poli museali saranno invece chiusi durante il weekend. Ancora disco rosso per cinema, teatri e sale concerto, che dovranno attendere almeno la cosiddetta zona bianca per riaprire i battenti. Da domani è inoltre consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base, ovviamente nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento. Ma attenzione, nessun apertura agli assembramenti. Si può fare visita una sola volta al giorno ad amici e parenti, entro i confini regionali, per massimo due persone a eccezione di figli minori di 14 anni o disabili a carico.

 

Non ci si muove ancora dalla propria regione, almeno fino al 16 febbraio, ma l'apertura di bar e ristoranti viene accolta come una conquista. Pronti a gustare un caffè al bar e a mangiare in pub, ristoranti e pizzerie: potranno farlo, a partire da domani, 8 italiani su 10 (80%),  emerge dall’analisi della Coldiretti in riferimento alla nuova classificazione delle regioni con quasi tutta Italia che, da domani, tornerà gialla, con l’eccezione di Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e la Provincia di Bolzano che restano ancora arancioni. Le riaperture di bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi rappresentano, secondo Coldiretti, una opportunità per il "ritorno alla normalità di 47,8 milioni di italiani che sono stati costretti a rinunciare al pranzo fuori casa per svago o per lavoro". Allo stesso tempo, il ritorno in zona gialla, rappresenta una "boccata di ossigeno per le attività di ristorazione", tra quelle che hanno pagato il prezzo più alto a causa della pandemia. Le misure restrittive, infatti, secondo le stime Coldiretti su dati Ismea, hanno provocato un crack senza precedenti per la ristorazione nazionale che dimezza nel 2020 il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro.

 

Una zona gialla sempre in bilico, perché il mood rimane sempre lo stesso: vietato abbassare la guardia. L’invito di scienziati e governo è  quello di rimanere attentissimi alla diffusione del Covid, soprattuto in un momento in cui l’immunizzazione dei vaccini sembra ancora lontana mesi.  "Zona gialla non significa scampato pericolo. Serve ancora la massima prudenza se non vogliamo tornare indietro rispetto ai passi avanti delle ultime settimane", ha spiegato il ministro della Salute, Roberto Speranza, con l’indice Rt di contagio sceso a 0.84.

Ecco le FAQ sulla zona gialla del governo. 

Spostamenti
È consentito spostarsi tra le ore 5.00 e le ore 22.00, all'interno della propria Regione o Provincia autonoma, nel rispetto delle specifiche restrizioni introdotte per gli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate. Gli spostamenti verso altre Regioni o Province autonome sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Resta in vigore anche il cosiddetto “coprifuoco”: dalle ore 22.00 alle 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

Visite a parenti o amici
È consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un'altra abitazione privata abitata della stessa Regione o Provincia autonoma, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell'abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.

Bar e Ristorazione  
È possibile consumare cibi e bevande all'interno dei bar, dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione, dalle 5.00 alle 18.00. Negli stessi orari è consentita senza restrizioni la vendita con asporto di cibi e bevande.La vendita con asporto è possibile anche dalle 18.00 alle 22.00, ma è vietata in tali orari ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina (e altri esercizi simili - codice ATECO 56.3) o commercio al dettaglio di bevande (codice ATECO 47.25). La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.

Attività commerciali al dettaglio e centri commerciali
Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. Le attività commerciali al dettaglio si svolgono comunque a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all'interno dei locali più del tempo necessario all'acquisto dei beni.  Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie

Cultura 
Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura (di cui all'articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio) è assicurato, dal lunedì al venerdì, con esclusione dei giorni festivi, con modalità di fruizione contingentata e nel rispetto delle misure anti-Covid. Alle stesse condizioni sono aperte al pubblico anche le mostre.

Attività motoria o sportiva
È possibile praticare l'attività venatoria. rimanendo sempre all'interno della propria Regione o Provincia autonoma. Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del CONI o del CIP.