svolta anti-razzista

Anche L'Oréal si inchina al politicamente corretto: le sue creme non "sbiancano" più

Anche il colosso della cosmetica francese L’Oréal accelera nella corsa al politicamente corretto sulla spinta delle proteste seguite alla campagna #BlackLivesMatter dopo la morte di George Floyd durante l'arresto a Minneapolis. La casa produttrice di trucchi e creme di bellezza ha annunciato che rimuoverà parole come "sbiancamento" dai suoi prodotti per la cura della pelle. L'Oréal con una dichiarazione ufficiale ha fatto sapere che "ha deciso di rimuovere le parole bianco, sbiancante, correttezza, luce, schiarimento da tutti i suoi prodotti per la pelle".

 

Il gigante francese del beauty segue le orme di numerose altre multinazionali come l'anglo-olandese Unilever e prova così a cancellare la reazione negativa di una fetta di utenti dei social al post in cui si era detta "solidale con la comunità nera e contro l’ingiustizia di qualsiasi tipo. Ne vale la pena parlare", in reazione alla morte durante l'arresto dell'afroamericano. La modella inglese Munroe Bergdorf ad esempio ha in particolare accusato il marchio di bellezza di ipocrisia per averla licenziata tre anni fa per aver denunciato "la violenza razziale dei bianchi".

L'onda di protesta anti-razzista colpisce numerose aziende come Adidas. I dipendenti del colosso tedesco dell'abbigliamento sportivo hanno criticato recentemente la comunicazione politicamente corretta dell'azienda denunciando squilibri etnici nella forza lavoro e denunciando l'ipocrisia del famoso marchio.