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La pizza? Ora si abbina al vino. Lo dicono gli chef

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Dimenticatevi la birra. O almeno per un po’ mettetela da parte. Perché ora alla pizza si abbina il vino. Lo dicono i cuochi e i proprietari delle migliori pizzerie d’Italia che, con l’Associazione Vera Pizza napoletana – che quest’anno compie 40 anni, si sono riuniti nel castello di Solfagnano in Umbria per presentare un progetto che porterà alla realizzazione di un manuale di abbinamento tra i due prodotti che presto farà bella mostra di sé nei ristoranti. Per aiutare i clienti ma anche i proprietari. Perché il “matrimonio” piace al palato e mettere insieme due eccellenze italiane fa bene anche all’economia. Del resto già da tempo la pizza ha “sdoganato” l’abbinamento con lo champagne (e ci sono locali che propongono quasi unicamente questo connubio) e ora sembra essere arrivato il momento di provare a fare un ulteriore passo in avanti.

Sei le pizze portate in degustazione con altrettanti vini, due dei quali prodotti proprio dalla cantina del castello di Solfagnano: un rosato da Pinot nero di bell’eleganza e ottimo equilibrio che si è ben armonizzato con la pizza del Salumaio (Nduja, pomodoro San Marzano, Fiordilatte e Stracciatella) riuscendo (quasi) a domare la piccantezza del piatto, e il Merlot in purezza “Color Vita” 2017, anche in questo caso un vino con un bell’equilibrio, morbido e profumato, unito alla pizza del Bosco (Funghi porcini, tartufo nero, mozzarella e norcino). Due vini fermi che superano l’idea che alla pizza possano essere associate solo le bollicine. Matrimonio perfetto tra la pizza di mare (bufala campana, piemmolo giallo del Vesuvio, filetti di tonno sott’olio, bottarga di muggine e olio Evo) proposta in abbinamento con un Fiano di Avellino Rocca di Principe.  “La costante evoluzione delle pizzerie passa anche attraverso un elemento fondamentale come l’abbinamento – ha spiegato Antonio Pace, presidente dell’Associazione Vera Pizza Napoletana – La pizzeria del futuro dovrà necessariamente assomigliare sempre di più ad un ristorante specializzato e proporre una carta dei vini in grado di soddisfare una clientela sempre più esigente. Proprio per questo abbiamo deciso di fornire ai nostri affiliati, e non solo, uno strumento che consenta loro di padroneggiare questa materia che richiede certamente istinto ma anche delle nozioni tecniche. Questo appuntamento in Umbria è stata la premessa del lavoro che verrà presentato a Napoli, nel mese di luglio, durante le giornate di celebrazione del quarantennale dell’Associazione”.  Non resta che provare i nuovi abbinamenti.

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