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Manovra: Magi, 'Fontana e La Russa rivendichino prerogative Parlamento'

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Roma, 28 dic. (Adnkronos) - “Quanto sta avvenendo alla Camera nella seconda lettura della manovra è un vero e proprio abuso di potere compiuto dal Governo Meloni, che arriva a utilizzare persino il fattore tempo per reprimere la democrazia parlamentare. Il fatto che anche altri Esecutivi in anni recenti abbiamo agito in modo analogo non giustifica l'assuefazione a questo andazzo devastante per la democrazia, per il controllo e la trasparenza dei processi decisionali. Come ho sottolineato nel parere da relatore di minoranza alla legge di Bilancio in commissione affari Costituzionali, la trasmissione alla Camera in tempi ultra-compressi della manovra rende tecnicamente impossibile un esame effettivo e svuota la seconda lettura di ogni capacità reale di incidere sul testo senza porre a rischio l'approvazione entro la fine dell'anno finanziario. Persino le forze che sostengono il Governo Meloni lo hanno ammesso, se pur in maniera timida ma comunque significativa, avendo inserito questo richiamo contenuto nella relazione di minoranza nel dispositivo di maggioranza". Lo sottolinea il deputato e il segretario di Più Europa, Riccardo Magi.

"Davanti a questa umiliazione delle Camere, il presidente Fontana e il presidente La Russa -aggiunge- dovrebbero battere un colpo e garantire le prerogative del Parlamento, richiamando in maniera formale l'Esecutivo: non ci si può abituare a questa prassi perché fino a pochi anni fa le due letture effettive da parti di entrambi i rami erano garantite. Ma c'è anche una questione di coerenza politica: era proprio Meloni che richiamava i Governi, quando era all'opposizione, a rispettare le Camere. Non solo l'attuale premier nel 2019, ma anche l'onorevole Montaruli che nel 2021 contro il Governo Draghi e presunti 'potentati' invocava il potere rappresentativo del popolo, con il Parlamento relegato a organo di mera ratifica della volontà del Governo. Oggi, più che a una legge di Bilancio, ci troviamo di fronte a una fiera dell'ipocrisia”.

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