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L'Inter non sa vincere in Europa Pari in rimonta con la Dinamo Kiev

Mourinho

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{{IMG_SX}}MILANO - Cosa succede all'Inter quando gioca in Champions? È la domanda che i tifosi nerazzurri si pongono almeno da vent'anni, senza trovare una risposta. Resta il fatto che i soliti nerazzurri-mister Hyde di Champions cancellano in un amen la stratosferica prestazione di Genova, pareggiano in casa contro una Dinamo Kiev davvero nulla di ché e si complicano enormemente la vita in Champions. Forse troppo. Tre pareggi, zero vittorie. Per Mourinho non sarà stata decisiva, ma la settima gara consecutiva senza successo della sua Inter d'Europa lascia quantomeno dubbi angoscianti, chissà se risolvibili. Come l'inizio, che così come contro il Barca a San Siro, è di quelli choc per l'Inter, che al 3' vede Yarmolenko sbagliare un'incredibile occasione, a un metro dalla porta vuota tocca d'esterno a lato. Passano due minuti e addirittura la Dinamo Kiev passa: orrore di Zanetti e per Mikhalik non è certo impossibile, solo davanti a Julio Cesar, batterlo con l'aiuto del palo. Cinque minuti e il gelo avvolge San Siro, ben oltre il freddo che comunque si fa sentire. La reazione dell'Inter non si fa attendere: proprio non c'è. Tanto che al 26' Shevchenko raccoglie un cross dalla destra dell'ex Udinese Eremenko e mette fuori di pochissimo di testa. Sarebbe il colpo del ko, invece Stankovic comincia a spingere, a testa bassa, quasi da solo. Prima col primo tiro della partita dell'Inter, poco dopo la mezz'ora. Poi col gol in contropiede, regalato da un assist di Lucio ma anche dalla delirante uscita del portiere ucraino. Un pareggio immeritatissimo, ribaltato subito dopo dal goffo autogol di Lucio, su azione da calcio d'angolo. Una di quelle autoreti che spezzano le gambe, soprattutto a chi le ha già molli. Ma anche in questo caso all'Inter va bene, perché la prodezza di testa di Samuel, che vale il secondo e definitivo pareggio nerazzurro, arriva proprio a inizio ripresa. Così l'Inter non si deprime o innervosisce, anche se la via della porta la smarrisce sempre con grande rapidità. Sneijder è l'unico che prova a ragionare, Eto'o quello che vede la porta, anche se Bogush si riscatta e gli nega la gioia del gol personale. Per il resto poco, e male. Lucio continua coi danni in difesa, uno dei quali lancia Sheva in porta. Ma non è più lui, e lo sappiamo da 4 anni. Negli ultimi minuti l'Inter prova il forcing, con Suazo che si mangia il gol partita su grande azione di Zanetti, addirittura con Materazzi punta alla Cascarino: prova della fantasia di Mou e della disperazione dei nerazzurri.

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