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Almeno dieci gli indagati dai pm di Ancona

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Se un filone di indagine è ormai in dirittura d'arrivo, un altro occuperà ancora per molti mesi il pm Irene Bilotta mentre una terza tranche abbandona i lidi marchigiani per approdare alla procura di Roma. Se da un lato, infatti, Bilotta si appresta a chiudere la parte storica dell'indagine sulla voragine finanziaria apertasi con le vecchie gestioni biancorosse nelle casse del club per debiti fiscali non pagati e appropriazioni indebite, dall'altro si amplia il fascicolo dell'inchiesta assurta ormai a filone autonomo e incentrata sulla fideiussione da 8 milioni di euro con la quale l'Ancona ha ottenuto nel luglio 2002 dall'Agenzia delle Entrate il pagamento rateizzato del debito Irpeg. Sarebbero almeno dieci le persone indagate su questo fronte, tra cui i broker Luca Rigone e Paolo Landi finiti sotto inchiesta anche a Roma (il primo sotto interrogatorio ieri per ore negli uffici della Capitale) per i reati di truffa, falso e corruzione. Molti dei soggetti coinvolti comunque non sarebbero anconetani. Il troncone di inchiesta che invece verrà coltivato dalla procura di Roma è quello relativo alla fideiussione Enpals stipulata dall'Ancona calcio nel luglio scorso con la «San Remo assicurazioni», sempre tramite Rigone e Landi, per garantire il pagamento di circa 3,6 milioni di euro di debiti arretrati all'ente previdenziale dei calciatori.

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