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Luci e palle. È nato Spelacchio

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L'albero di Natale di Roma non piace a nessuno ma fa ridere tutti

Susanna Novelli
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E' venuto alla luce ieri sera e come tradizione vuole anche l'albero di Natale  di piazza Venezia è stato subito "battezzato" con il nome di "Spelacchio". E in effetti la denominazione è più che azzeccata. Certo, Spelacchio non è brutto come il fratellino maggiore che lo scorso anno fece fare una magrissima figura alla Capitale ma gli somiglia molto, decisamente troppo. Il cedro della Val di Fiemme alto 21 metri con i suoi rami cadenti è stato addobbato con 300 cascate al led e centinaia di palle visibili tuttavia solo di giorno. A guardarlo da lontano "curva" leggermente a sinistra e sembra uno di quegli alberelli cinesi comprensivi di lucine, che appena attaccata la spina si illumina di un fascio "fantasy", oppure horror, a seconda dei gusti. Come la si voglia, Spelacchio è comunque già un "eroe" dei social dove alla rassegnazione di un altro Natale decisamente sotto tono si affianca la più burlona ironia romana. E Pasquino insegna.

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