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Droga, alcol e sporcizia ovunque. Ecco il Pigneto, cuore della movida

I residenti: "Di notte tra stranieri ubriachi e spacciatori non si può uscire di casa"

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Il Pigneto, quartiere dal sapore mitteleuropeo della Capitale, punto d'incontro della gioventù romana, purtroppo è spesso sulle pagine della cronaca. Spaccio, movida violenta, proteste dei residenti, sono all'ordine del giorno. L'area pedonale di fronte a piazza del Pigneto, punto nevralgico, è stata da poco (agli inizi di luglio) riconsegnata agli abitanti del quartiere. «Sarà anche bella - commenta una signora - ma non hanno fatto che mettere delle aiuole. I problemi del Pigneto non riguardano questo. Qui è cambiato tutto, prima era una zona tranquilla, adesso c'è da avere paura di uscire e rientrare a casa». Proprio sulla pulizia della nuova area ci sono state parecchie diatribe e mancanze (finché il cantiere non è stato dichiarato terminato) tra Ama e Servizio Giardini. «Appena inaugurata (o meglio appena finiti i cantieri) avevano posizionato dei cassonetti - spiega un gestore di un locale - che poi sono stati tolti perché l'Ama non li riconosceva e non li svuotava», «erano davvero troppo piccoli - aggiunge un altro - non c'entrava nemmeno una bottiglia, quindi hanno rimesso i classici bidoni da terra di plastica, che si trovano fuori a tutti i locali». Da osservatori quello che manca, oltretutto, sono i classici bidoncini dove, ad esempio, i passanti possono buttare un pezzo di carta o qualsiasi altro rifiuto. Per non parlare della richiesta dei bagni chimici che non è stata ascoltata (il muretto della ferrovia è diventato un vespasiano a cielo aperto). I cassonetti non vengono svuotati con regolarità, basta andare sulla circonvallazione casilina per vederne alcuni rotti e pieni di immondizia (siccome sono diventati quasi gli unici poiché quelli davanti alla metro sono stati tolti al tempo dei lavori e mai più rimessi). Nota dolente, mai risolta fino ad ora nonostante le innumerevoli promesse, è la questione dello spaccio, strettamente legata alla sicurezza. Al centro dell'isola pedonale una pattuglia dei carabinieri ferma monitora la "vita" della piazza ed effettua controlli. «Per fortuna che adesso vengono con una frequenza sempre maggiore - esclama un residente - ma non basta. Il problema della sicurezza e della droga non si riesce a fermare qui da noi al Pigneto». «Per non parlare di tutti gli extracomunitari che sostano a qualsiasi ora del giorno e della notte sulle panchine - aggiunge una signora - Dalle cinque del pomeriggio in poi la situazione diventa davvero insostenibile, per non parlare della sera tardi. Sono nato qui, ma avrei voglia di andarmene». Non è una lamentela singola, ma la summa del malcontento dei residenti che ormai sono costretti a convivere con questa piaga. Le zone dello spaccio sono conosciute da tutti, è stata realizzata una mappa interattiva del narcotraffico lungo le strade all'interno del triangolo tra via L'Aquila, via del Pigneto e la circonvallazione Casilina, denominato «Il Triangolo della Vergogna». È stata mappata qualsiasi tipo di attività illegale, comprese le zone abituali di consumo, i nascondigli. Il Comitato di Quartiere, inoltre, ha più volte segnalato che i motorini abbandonati e le macchine sono i bazar della droga.

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