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L'ultima offerta di Salvini a Di Maio: "Governo lampo e riforma elettorale"

Carlantonio Solimene
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L'ultima offerta di Matteo Salvini al MoVimento 5 Stelle: un "governo lampo" insieme fino a dicembre per rifare la legge elettorale e disinnescare il rincaro dell'Iva e poi al voto all'inizio del 2019. E' questa la mossa del leader della Lega per tentare di sbloccare l'impasse istituzionale in cui si è infilato il Paese dopo il voto del 4 marzo. Una proposta che, però, considera ancora il centrodestra come un blocco compatto e indivisibile. E, quindi, difficilmente accoglibile da un Luigi Di Maio che non ha mai rimosso il suo veto su Silvio Berlusconi e Forza Italia. "La nostra proposta - ha detto Salvini parlando con i giornalisti a Milano, alla conclusione del federale della Lega - è fare in fretta e fare bene partendo dal centrodestra, e a seguire con la seconda forza, il M5S. Le traversie del Pd le seguiamo con interesse pari a zero e riteniamo che non debbano riguardare il governo. Se ci fosse invece un'invenzione a tavolino il voto della Lega lo vedrebbero col binocolo. Non vado a farmi proporre un Monti bis". In quanto al nome del premier, Salvini - dopo essersi detto sicuro della non contrarietà di Berlusconi a un'alleanza con i Cinquestelle - ha specificato che dovrebbe spettare alla forza vincitrice delle elezioni - il centrodestra - ma non necessariamente alla Lega. "Ho dei nomi in testa, ne parleremo lunedì con Mattarella". Un altro "amo" per i Cinquestelle potrebbe essere l'apertura del leader della Lega a riformare la legge elettorale con un premio di maggioranza da dare alla lista e non alla coalizione. Questo, oltre a favorire teoricamente il MoVimento, spingerebbe il centrodestra a formare un listone unico del quale Salvini sarebbe l'indiscusso leader. L'alternativa - ha concluso il leader leghista - "è il voto a ottobre o novembre". 

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