Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Dialogo PD-M5S. Martina fa oscurare il sito che dà i nomi dei favorevoli e contrari

Il sito Senzadime.it

Il reggente: "C'è un limite da non valicare"

Dario Martini
  • a
  • a
  • a

Il PD è allo sbando. La Direzione del partito è fissata per domani, ma la guerra tra le varie correnti, soprattutto tra renziani e anti-renziani è già in atto. A mandare su tutte le furie il reggente Maurizio Martina, subito appoggiato da altri nomi di spicco, come Dario Franceschini, è stato il sito "senzadime.it" in cui venivano elencati i componenti della Direzione e la loro posizione (favorevoli o contrari) riguardo ad una possibile dialogo con il M5S. Martina ha chiesto di "chiudere" "senzadime.it" ed è stato prontamente accontentato. Il sito non è stato chiuso, ma tutti i nomi dei politici Dem sono stati oscurati con un "omissis". Ecco come Martina ha chiesto ed ottenuto di impedire agli organizzatori del sito di informare gli italiani su quanto sta accadendo nel PD: "Leggo di un sito che classifica i componenti della nostra direzione PD sulle base delle opinioni espresse a proposito del confronto con il Movimento Cinque Stelle. Siamo arrivati a questo? Voglio credere per tutti di no e mi aspetto che venga chiuso. C'è un limite che non andrebbe mai valicato". A creare il sito è stato Alberico De Luca, che si professa "elettore del Pd". Il nome del sito prende spunto dall'hashtag #senzadime, con il quale da settimane i simpatizzanti dem vicini a Matteo Renzi fanno campagna contro l'accordo con i 5 Stelle. Il sito senzadime.it non aveva fatto altro che cercare le dichiarazioni pubbliche dei componenti della Direzione associando ad ogni nome la rispettiva posizione in merito al dialogo con Di Maio. "Quando in una comunità politica alla vigilia di una discussione seria che riguarda il partito e il Paese si arriva a questo, c'è qualcosa di profondo che non va", ha scritto Franceschini linkando il sito senzadime.it. Intanto, i renziani hanno fatto una raccolta firma tra i parlamentari per chiedere di stoppare qualsiasi dialogo con gli avversari di sempre: "Siamo parlamentari eletti con il Pd e membri della Direzione, proveniamo da storie e percorsi diversi. Non sappiamo se il prossimo congresso ci vedrà sulle stesse posizioni o se, del tutto legittimamente, sosterremo candidati diversi. Pensiamo tuttavia che tre punti chiave ci uniscano in modo forte. Primo, crediamo dannoso fare conte interne nella prossima Direzione. È più utile riflettere insieme sulla visione che ci attende per le prossime sfide e sulle idee guida del futuro del centrosinistra in Italia. Secondo, crediamo che lo stallo creato dal voto del 4 marzo sia frutto dell'irresponsabilità del Centrodestra e del Movimento Cinque Stelle che con la loro campagna elettorale permanente hanno messo e stanno continuando a mettere in difficoltà il nostro Paese. Terzo, crediamo che il PD debba essere pronto a confrontarsi con tutti, ma partendo dal rispetto dell'esito del voto: per questo non voteremo la fiducia a un governo guidato da Salvini o Di Maio. Significherebbe infatti venire meno al mandato degli elettori democratici". Il documento, al momento, ha ottenuto 77 firme di deputati (su 105) e 39 di senatori (su 52). La guerra è solo agli inizi.

Dai blog