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Violenza di Rimini, gli stupratori sono nordafricani. Boldrini nella bufera

Laura Boldrini

Meloni all'attacco: "Sta zitta per difendere l'immigrazione di massa". La replica: "Polemica deprecabile"

Antonio Rapisarda
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Donna, giovane, vittima di una violenza a sfondo sessuale da parte di un branco in una notte d'estate in una spiaggia. Tutti elementi che dovrebbero tenere unito il coro dell'indignazione e la richiesta unanime di giustizia per la povera turista polacca stuprata da quattro nordafricani a Rimini. E invece, come denuncia Giorgia Meloni, sulla tragica vicenda a farsi notare è stato il silenzio dell'esponente più loquace quando si parla di difendere le donne: Laura Boldrini. Il motivo? Questi squallidi violentatori non rientrano nel plot narrativo della terza carica dello Stato: sono stranieri, magrebini, e - da ciò che emerge dalle indagini - non sembrano per nulla un buon sponsor per la campagna "accogliamoli tutti" dell'ex responsabile Onu per i rifugiati. Per questo motivo la leader di FdI ha lanciato un appello: "Lo chiedo da donna, da madre e da cittadina: veramente Laura Boldrini, la donna che ricopre il più alto incarico della Repubblica Italiana, non ha nulla da dire sui gravissimi stupri di Rimini commessi da un branco di vermi magrebini?". E poi: "Veramente, in nome della difesa ideologica dell'immigrazione di massa, è disposta ad accettare la violenza sessuale come un male necessario del multiculturalismo?". Appello raccolto? Si fa per dire. Solo nel tardo pomeriggio di ieri infatti, a ben sei giorni dall'accaduto, Boldrini ha commentato la vicenda. O meglio, ha bacchettato chi le ha fatto notare il suo silenzio: "Stiamo toccando il fondo - ha risposto a Repubblica.it - Sono polemiche deprecabili, di chi non ha argomenti e mira solo ad avvelenare il clima". Stesso discorso riguardo chi ha collegato il suo basso profilo al fatto che i ricercati siano tutti immigrati: "Trovo agghiacciante il livello del dibattito - ha conti- nuato - Come se la gravità della violenza dipendesse da chi la mette in atto o da chi la subisce". Ma la vera notizia di ieri è la "scoperta" che la presidente della Camera non è tenuta a intervire su ogni fatto di cronaca: "Non faccio dichiarazioni di condanna su ogni singolo episodio. Non è il mio lavoro - ha precisato - di professione non commento gli accadimenti del giorno. Faccio una battaglia contro tutte le violenze, in special modo quelle sulle donne". Già, peccato che... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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