Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Francesco Rutelli

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Èuna vita che lo aspettano. Per fare il premier, per fare il leader di un partito (vero), per fare (in caso di governo) un ministro di quelli che contano. Lui, Francesco Rutelli, 55 anni compiuti a giugno, ex enfant prodige della politica italiana, visto che a soli 29 anni era segretario dei Radicali, in realtà è riuscito in una scommessa sola, quella di fare il sindaco di Roma. Almeno le prime due volte visto che al terzo tentativo è andato abbastanza maluccio, sconfitto da Gianni Alemanno, l'ex missino diventato Pdl. E quindi vincente. Eppure per anni Francesco Rutelli è stata la promessa — che in molti profetizzavano vincente — del centrosinistra. Lo è stato quando, all'inizio del 2001, abbandonò la poltrona di sindaco e si lanciò nella sfida contro Silvio Berlusconi per Palazzo Chigi. Era l'uomo nuovo, finalmente il volto giovane lanciato contro l'immagine della vecchia politica. Rutelli arrivava sull'onda di sette anni da sindaco di Roma durante i quali si era guadagnato consensi e un ottimo profilo mediatico. Anche grazie all'organizzazione del Giubileo. Ma la Grande Scommessa si «frantumò» contro Berlusconi, perdendo le elezioni politiche. Non è andata meglio nella vita di partito. L'ex sindaco è passato dai Democratici, la formazione fondata insieme a Romano Prodi, alla Margherita per poi approdare nel partito Democratico. Ma se qualcuno aveva immaginato per lui un ruolo di primo piano si è dovuto ricredere: chiuso prima da Walter Veltroni, primo leader eletto alle (false) primarie, oggi chiuso da Franceschini e Bersani. Così, per avere visibilità ha «combattuto» per ottenere la presidenza del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, strappandola ad Arturo Parisi. Scivolato in secondo piano nel Pd oggi in molti danno Rutelli, e i pochi fedelissimi che gli sono rimasti, assai interessato all'Udc di Pier Ferdinando Casini. O almeno all'idea di costruire una formazione di centro che sia alternativa a due partiti più grossi. Per ora l'ex enfant prodige si sta cimentando in un libro che uscirà ad ottobre. Nel quale spiega che il centrodestra ha capito gli italiani e il Pd no. L'annuncio del prossimo passo? Pa. Zap.

Dai blog