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Stelvio, il SUV secondo Alfa Romeo

Giada Oricchio
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Tre anni di progettazione per Stelvio, il primo SUV dell'Alfa Romeo in oltre un secolo della sua storia. Un nome forte che evoca le imprese che si sono consumate sull'impervio passo di montagna per simboleggiare che la scalata è stata dura ma vincente. Un nome che si addice perfettamente a questa macchina sanguigna ed emozionante. Per colmare una lacuna e aggredire il settore Premium in cui dominano le sorellastre tedesche, l'Alfa Romeo ha seguito il percorso giusto: recuperare le proprie radici e offrire ai clienti una vettura nella cui meccanica scorre forte il DNA Alfa. Rispetto alle rivali, Stelvio ha messo il guidatore e il suo comfort al centro di tutto. A differenza di altri crossover, Stelvio è nata per essere guidata e se si guida non si lascia più. È un SUV compatto che ha la medesima piattaforma costruttiva di Giulia, l'originale gruppo ottico anteriore ha gli occhi a mandorla (presto saranno disponibili i fari Full Led) ed è separato dall'inconfondibile mascherina a tre lobi Alfa, la linea è originale e «muscolosa», ma filante, solo la coda riserva qualche perplessità, non per il fatto che sia «tronca» ma per lo spoilerino sul lunotto e per i tubi di scarico troppo evidenti. Il passo è il più lungo della categoria e anche l'altezza da terra è la migliore. La lunghezza (4,68 metri, larghezza 2,16 e altezza 1,67 metri) permette di avere molto spazio sia per il passeggero seduto davanti sia per quelli seduti dietro che possono usufruire di due porte USB e un ampio cassetto contenitore a scomparsa. L'abitacolo ha linee pulite, essenziali, ma gli inserti in legno vero lo rendono molto elegante. Inoltre è incredibilmente silenzioso, niente rollio, nessun rumore. Il portabagaglio ha una capienza minima di 525 litri e il portellone si apre e chiude automaticamente. Non mancano sofisticati mezzi di sicurezza e avviso che però non sono mai invasivi. L'infotainment non è precisissimo e la rotella di controllo del DNA è accettabile. Il cambio è automatico a 8 marce e non è previsto il manuale. Il test drive di Stelvio è risultato sorprendente: sembrava una berlina. La guida è rilassante, facile, piacevole e al tempo stesso sportiva. Il comportamento è sempre prevedibile e controllabile. La Stelvio impressiona sia nella versione 2.2 litri turbobenzina da 280 CV (da 0 a 100 chilometri all'ora in 5.7 secondi), sia in quella 2.2 diesel da 210 CV (da 0 a 100 km in 6.6 secondi). Entrambi i motori risultano fluidi e potenti (ovviamente meno aggressivo il diesel). Presto saranno disponibili il 2.0 Turbo benzina da 200 CV e il 2.2 Diesel da 180 CV. Prezzi: da 50.800 euro

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