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In ufficio o al cocktail in veste da camera

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Katia Perrini
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È successo a tutte prima o poi: arriva l'inverno e la voglia di rimanere sotto al piumone preme forte. Uscire dal letto e affrettarsi a cercare un look, può rivelarsi sempre più difficile con l'arrivo del freddo, quando l'unico vero desiderio è quello di rimanere in pigiama. E allora, perché no? Perché non osare, concedendosi un po' di comfort quando davanti a noi si prospetta una lunga e faticosa giornata? In fondo non è la prima volta che lo sleepwear lascia le mura domestiche e sfida la città. I primi coraggiosi esempi di spavalderia in tal senso, risalgono addirittura agli anni '30, ma mai come adesso il fenomeno è diventato virale. Da alcune stagioni infatti, i marchi più amati hanno deciso di puntare sulla comodità a tutti i costi, tralasciando - in tutto o in parte - gli outfit da femme fatale. Scarpe basse al posto di altezze vertiginose, sneackers in sfilata come sulle strade, ensemble sportivi che strizzano l'occhio alla palestra, e adesso il trionfo delle vesti da camera. Altro che intimità delle mura domestiche, il pigiama (insieme ai suoi derivati, ossia look che, ammiccanti, ricordano la lingerie), nei corsi e ricorsi della moda, spesso e volentieri é tornato a far sentire forte la sua voce, in casa ma soprattutto fuori. Rigorosamente di foggia maschile, ha fatto il suo ingresso in passerella la scorsa primavera, per poi affermarsi come must have ancora per l'autunno-inverno in corso. Antagonista assoluto del grigiore degli outfit più severi, è diventato il passepartout per ogni occasione: che sia un giorno di ufficio, un cocktail, o una cerimonia. Il trucco sta, di fatto, nel trovare il giusto equilibrio con gli accessori, e aggiungere infine un pizzico di ironia. Sì dunque a bijoux preziosi e scarpe con il tacco in tutte le situazioni, perfette anche quelle basse per le uscite più informali, no a capelli in disordine o zero make up per evitare l'effetto «appena sveglie». Immancabili ormai nei guardaroba delle donne, gli ensemble da notte si trovano in tutte le fogge e colori: in seta sì, ma ancor più caldi e avvolgenti in velluto, come il completo rosa cipria di Alberta Ferretti che Eva Herzigova ha indossato al Festival di Venezia, o quello color rubino di Costume National, ideale per una serata elegante. Stretto in vita da una cinta o più morbido e adatto a tutte, tinta unita o fantasia, che siano righe, pois, ma anche fiori e motivi naturali (perfetti quelli della pre-fall di Valentino), l'abito da camera si porta con cappotti pensati come vestaglie o con kimono, anche nella sua declinazione più sensuale: il négligé. Winonah lo abbina ad avvolgenti maglie per ricreare l'atmosfera intima del focolare, mentre Francesco Scognamiglio gioca con la seduzione lanciandosi in trasparenze e tagli cut out che lasciano intuire le forme tra le rouches. L'importante insomma è (s)vestirsi a tutti i costi, anche quelli molto bassi del colosso del low cost per eccellenza, H&M, che nella collezione Studio propone sottovesti bordate in pizzo per tutte le occasioni, e soprattutto le tasche.

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