Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

La Chiesa non fa sconti E l'istituto Guglielmo Massaia cambia sede per l'affitto troppo alto

  • a
  • a
  • a

Una Parrocchia di quartiere costringe la scuola del Comune a sloggiare. Succede anche questo a Roma, la Capitale del Cattolicesimo dove lo Stato Vaticano gode di agevolazioni non indifferenti in termini di imposte sui beni immobili. Quando si tratta di incassare, invece, sembra non si facciano sconti. Il caso scoppia a Centocelle, storico quartiere popolare fra via Prenestina e Casilina, dove il Municipio 5 sembra non sia più in grado di pagare 320mila euro l'anno di affitto alla Parrocchia Sacra Famiglia di Nazareth di piazzale delle Gardenie, nei cui locali adiacenti alla Chiesa viene ospitato l'Istituto Comprensivo Statale «Guglielmo Massaia», frequentata da circa 500 alunni fra materne, elementari e medie. Così, nelle prossime settimane (ancora non è chiara la tempistica) studenti e insegnanti dovranno sloggiare e spostarsi 700 metri più in là, a piazza dei Mirti, dove si trova la già congestionata succursale «Amerigo Vespucci». "Stiamo cercando un'alternativa valida - spiega il minisindaco pentastellato, Giovanni Boccucci - La richiesta è arrivata dagli uffici tecnici capitolini, stiamo cercando altre situazioni sempre a Centocelle». GENITORI IN RIVOLTA Il problema però non è di poco conto. Fonti municipali spiegano che la Curia di Roma, proprietaria degli edifici che ospitano la scuola Massaia, non vuole trattare sul prezzo. Così i genitori si sono organizzati ed hanno raccolto la bellezza di 1.200 firme certificate per convincere le istituzioni a mediare ed evitare il trasloco forzato, che comporterebbe problemi anche per i 10 piccoli alunni disabili. «Chiudere la scuola E dopo? Che faranno con i nostri figli? Li ammasseranno tutti insieme magari facendogli fare i doppi turni? - scrive Maria Antonietta, una mamma, organizzatrice di una recente assemblea - Non vogliamo darla vinta a chi, senza nessuna logica razionale, vorrebbe la chiusura della scuola». Preoccupati anche i genitori della scuola Vespucci, che denunciano già il pienone nei locali di piazza dei Mirti: «Abbiamo dei laboratori - afferma Patrizio - che abbiamo faticosamente ricavato negli scantinati e che ora verranno giustamente messi a disposizione dei nuovi alunni. Gli spazi qui sono pochi e accorpare i due plessi significherebbe danneggiare un migliaio di ragazzi». IL PRESSING DI FORZA ITALIA Della vicenda si sta occupando in prima persona Luca Arioli, dirigente regionale di Forza Italia ed ex consigliere municipale. Arioli è sceso al fianco dei genitori e vorrebbe organizzare una manifestazione per impedire la chiusura della scuola. «Premesso che la chiusura di una scuola è sempre una grande sconfitta per la società - afferma - nonché per il Comune che ne è responsabile, il M5S giustifica tale decisione con un risparmio sull'affitto poiché il Comune paga (come per tantissime altre scuole) una pigione per utilizzare questa struttura che è di proprietà della Chiesa. Il Campidoglio tuttavia risparmierà solo poche decine di migliaia di euro, perché qualunque altro plesso trovasse il Comune da prendere in affitto, si deve accettare l'idea che il prezzo di mercato per una struttura del genere sarebbe sempre lo stesso». PRIMA LE MOSCHEE Da una parte, dunque, abbiamo una Parrocchia che sembra non voler scendere a patti con il Municipio per abbassare l'affitto, mentre dall'altra c'è un quartiere dove le istituzioni stanno cercando di lavorare per accogliere i moltissimi residenti di religione islamica che da tempo reclamano una moschea. Lo stesso minisindaco Boccuzzi, tempo fa, affermava di voler trovare uno spazio di preghiera nelle palestre scolastiche del territorio. «Dobbiamo scrivere un accordo in cui loro (i musulmani, ndr) si impegnano a lasciare tutto pulito quando hanno finito di pregare. La direttiva di giunta è già stata fatta, manca questo accordo scritto tra gli uffici e i loro rappresentanti (dei musulmani, ndr)». Insomma, questione di priorità. 

Dai blog