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Portogallo, arrivano a 61 i morti nella foresta in fiamme

Davide Di Santo
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È di almeno 61 morti (tra i quali quattro bambini) e 50 feriti il tragico bilancio dell'incendio boschivo di Pedrogao Grande, nel distretto di Leiria nell'area centro occidentale del Portogallo. Almeno 30 vittime sarebbero automobilisti e passeggeri rimasti bloccati nei loro mezzi per le fiamme. In base alle prime indagini il rogo si sarebbe innescato per cause naturali, in seguito alla caduta di fulmini su di un area boschiva resa secca dalla alte temperature - fino a 40 gradi - di questi giorni in Portogallo. Le operazioni di spegnimento dell'incendio sono rese particolarmente complesse dal forte vento sulla zona e uno dei responsabili dei vigili del fuoco parla di una situazione di una "gravità mai riscontrata in 50 anni di lotta agli incendi". Molti focolai restano attivi e sono numerose le persone evacuate dalle abitazioni della zona. Il Commissario Ue per la gestione delle crisi, Christos Stylianidis, ha annunciato l'attivazione del meccanismo di protezione civile e di aiuti europeo. Mobilitati circa 700 vigili del fuoco e 190 mezzi. Alle prime ore del mattino il ministro dell'Interno Jorge Gomes aveva dichiarato che le fiamme si sono propagate "con molta violenza" e "in modo inspiegabile", muovendosi su quattro fronti. Per il primo ministro lusitano Antonio Costa "ci troviamo di fronte ad una delle più grandi tragedie degli ultimi tempi per un evento di questo tipo". Questa notte sul posto si è recato anche il capo dello Stato, Marcelo Rebelo de Sousa. Le alte temperature ed il vento hanno contribuito ad aumentare la portata dell'incendio. 

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