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Commercio, stop alla tassa sull'ombra. Stangata sui camion Bar

camion bar

La ricetta Marino ridefinisce tasse e balzelli per i commercianti di Roma Capitale. Una redistribuzione delle imposte per riammodernare e semplificare il settore

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Tassare uno spazio vuoto non costerà più un centesimo. La vecchia tassa sull'ombra viene abolita: insegne, tende, faretti, vetrine, tettoie e altro non sono più soggette all'occupazione di suolo pubblico. Per cambiare volto al commercio capitolino l'imperativo è redistribuire. Fare chiarezza su tasse e balzelli. Ristrutturare le imposte tra centro e periferia. Questa è la ricetta Marino. Possibilità per le librerie di ottenere l'occupazione di suolo pubblico per esporre i libri, la semplificazione delle procedure e l'aumento a 30 euro del canone giornalierio per i camion bar, che a piazza Venezia, ad esempio, arriveranno a pagare fino a 11mila euro l'anno dagli attuali 4mila. E' quanto emerge dalla delibera propedeutica al Bilancio, dal via libera della squadra che guida il Campidoglio. L'iter porterà la delibera nei Municipi, poi in commissione Commercio e infine in Assemblea capitolina. L'assessore al Commercio, Marta Leonori ha dichiarato: "Con l'assessorato al Bilancio abbiamo lavorato per una delibera che da un punto di vista tariffario è più equa, perché si pagherà di più nelle zone commercialmente più appetibili e meno in quelle periferiche. Ma nello stesso tempo, abbiamo lavorato anche sulla semplificazione e l'ammodernamento del settore". Camion bar. Comprare panino e bibita potrebbe costare di più, turisti avvertiti. La delibera approvata dalla Giunta sui camion bar prevede l'aumento del canone di occupazione di suolo pubblico. Pagheranno 30 euro al giorno. Le tariffe per le occupazioni permanenti inserite nella delibera sono retroattive e valgono dal 1 gennaio 2015. Un camion bar di 7 metri quadri a piazza Venezia con il precedente regime Cosap pagava un canone annuo di 3.905 euro, circa 10,7 euro al giorno, mentre con il nuovo impianto Cosap pagherà 10.972 euro, pari a circa 30 euro al giorno. Tariffe e zone riguardo l'occupazione di suolo pubblico. Cambiano i criteri per determinare le nuove tariffe. Dalle quattro zone della città più una zona speciale si passa ora a una suddivisione di strade e piazze in base al loro effettivo valore commerciale. Ogni strada e ogni piazza ha un proprio valore per la quantificazione del canone. La vecchia classificazione risalente a 38 anni fa, non rispecchiava più la reale situazione del territorio di Roma Capitale. È riconosciuta una riduzione dell'80% del canone per le occupazioni temporanee per il rifacimento delle facciate, per la manutenzione o sostituzione del tetto degli immobili (purché l'intervento si concluda entro nove mesi). Per gli immobili ricadenti nella Città storica la riduzione del canone dovuta è fissata nella misura del 60%. È riconosciuta una riduzione in misura pari al 50% del canone per le occupazioni temporanee realizzate da privati per eliminare scritte vandaliche (fino a un massimo di nove mesi). Superficie occupata. Il canone di occupazione è espressa in metri (quadrati o lineari). L'occupazione deve posizionarsi davanti all'esercizio del concessionario entro le sue pertinenze. L'occupazione di spazi deve comunque sempre garantire la possibilità di passaggio ai mezzi di Pronto Soccorso, non deve interferire con attraversamenti pedonali né occultare la segnaletica stradale o semafori. Arredi e borchie. Il nuovo regolamento Cosap contiene anche il Catalogo dell'arredo urbano commerciale, approvato dalla Sovrintendenza capitolina e condiviso nell'ambito del Tavolo sul decoro dalle Soprintendenze statali, che prevede una divisione della città in tre aree: piazze e vie di pregio, Città storica e suburbio. Le aree di occupazione di suolo pubblico devono essere delimitate da borchie fissate al suolo, ai vertici del perimetro. Nelle piazze e nelle vie di pregio le borchie dovranno essere in ottone e nella Città storica e nel suburbio in metallo e saranno a cura dell'occupante. Le pedane sono ammesse esclusivamente nel suburbio e solo su sede carrabile, e gli arredi utilizzati devono essere rimovibili, fatta eccezione per le fioriere, gli ombrelloni e le pedane. Ammessi solo nel suburbio anche i vasi e le fioriere. Gli ombrelloni potranno avere i lati da un minimo di 2 a un massimo di 4 metri, mentre l'illuminazione dovrà essere assicurata con apparecchi e impianti omologati, con lampade di protezione e dovranno produrre luce calda e non dovranno disturbare il traffico veicolare. Niente pannelli nelle piazze e vie di pregio. I portamenu sono ammessi purché posti all'interno del perimetro dell'occupazione. E ancora: sono ammessi apparecchi di riscaldamento, purché rispettino le norme di legge e le prescrizioni dei Vigili del fuoco. Le tende non sono ammesse nelle piazze e nelle vie di pregio, nel Suburbio possono essere installate e il materiale deve essere idrofugo e ignifugo e di colore affine a quello della facciata. Alle librerie possono essere concesse occupazioni con uno spazio massimo di 1 metro per 1,50, da rimuovere al termine dell'orario di apertura dell'attività. Anche ai laboratori artigianali di preparazione di prodotti alimentari di immediato consumo al di fuori della Città storica possono essere concesse occupazioni, permanenti o temporanee, soltanto per la collocazione di un massimo di due panche (di misura non superiore a 2 metri e di cestini per la raccolta rifiuti). L'idea alla base dei Piani di massima occupabilità. Era quella di consentire criteri omogenei per le attività commerciali nel rispetto delle tutele delle aree centrali. Questo stesso criterio viene ora esteso al resto della città, prevedendo la possibilità per ciascun Municipio di predisporre i pmo. Procedure più semplici. La domanda di concessione può essere presentata direttamente al Municipio o inviata tramite posta elettronica certificata (Pec) o con raccomandata con ricevuta di ritorno. La procedura per il rilascio delle autorizzazioni è più celere se chi la richiede presenta istanza di occupazione di suolo pubblico conforme ai pmo e si avvale degli arredi contemplati nel catalogo ufficiale: in questi casi non viene effettuata la Conferenza di servizi. Sanzioni e controlli. Alle occupazioni abusive si applica un'indennità pari al canone maggiorato del 50%. La somma dovuta a titolo di indennità è maggiorata degli interessi nella misura stabilita dal Regolamento generale delle entrate da computarsi a giorno con decorrenza, per le occupazioni abusive permanenti dal giorno dell'accertamento dell'illecito e per le occupazioni abusive temporanee, dal giorno dal quale si presumono effettuate a decorrere dal 30esimo giorno antecedente la data del verbale di accertamento. L'occupazione abusiva è soggetta a una sanzione amministrativa pecuniaria, stabilita in misura pari al 200% dell'indennità. Sospensione dell'attività per sospensione abusiva. In caso di recidiva (stessa violazione nell'arco di 180 giorni) nell'occupazione di suolo pubblico in violazione delle norme di legge o delle disposizioni del Regolamento, previa diffida, avviene la sospensione dell'attività per un periodo non superiore a tre giorni.

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