Ascolti miseri per il varietà. Rai sconfitta insieme a Mediaset
Da una parte, sabato scorso, Amadeus con «Il galà dell'Eredità», infarcito di concorrenti Vip, ha conquistato soltanto 5.840.000 spettatori. Dall'altra il solito Gerry Scotti con l'ultima puntata de «La Corrida», pur vincendo la serata, non è andato al di là dei 6.264.000 affezionati seguaci. Risultati non incoraggianti per il varietà, genere per il quale si è più volte profetizzata una malinconica ed imminente fine. Eppure, nelle ultimissime settimane, proprio sul varietà sembrava potersi focalizzare l'attenzione del pubblico, perché ritenuto un prodotto tranquillizzante, distensivo, e, soprattutto, non ansiogeno. Dopo l'overdose di informazione legata al conflitto in Iraq, l'intrattenimento sembrava poter risorgere dalle proprie ceneri ed offrire al telespettatore la possibilità di esorcizzare, anche se solo momentaneamente, paure ed angosce. A far gridare al miracolo sono stati, soprattutto, gli incoraggianti responsi d'Auditel che hanno salutato, quindici giorni fa, il ritorno, su Canale 5, di «Ciao Darwin». Il varietà, tradizionalmente condotto da Luca Laurenti e Paolo Bonolis, e giunto alla quarta edizione, ha conquistato, sia nella prima che nella seconda puntata, andate in onda il venerdì sera, circa otto milioni di spettatori. Un gradimento che, nella desolazione del panorama televisivo, non ha trovato analogo riscontro e trova una giustificazione molto particolare. Innanzitutto la coppia Laurenti-Bonolis ha cavalcato l'onda lunga del successo di «Striscia la notizia». Inoltre è uno dei pochi varietà che non si basa su format di importazione ma nasce da un'idea prettamente italiana. Ed il pubblico, oramai, è smaliziato al punto giusto per comprendere le sporadiche proposte non omologate a schemi televisivi già visti e ripetuti all'infinito. Anche «La Corrida» è un programma dalle antiche tradizioni. Rimasta legata, nell'immaginario collettivo al nome del suo conduttore storico Corrado. Ma sabato sera l'audience dell'ultimo appuntamento non è stata esaltante. Raiuno, invece, per far fronte al vuoto spinto del proprio palinsesto, ancora una volta ha fatto ricorso ad uno dei pochi programmi vincenti della attuale stagione, «L'eredità». Amadeus, il conduttore, è sceso in campo in prima serata, pur con una forte raucedine. Da una parte, dunque, erano presenti gli sconosciuti «dilettanti allo sbaraglio» guidati da Gerry Scotti, dall'altra, la prima rete esibiva i soliti, noti personaggi del mondo dello spettacolo che si sono contesa la palma della vittoria. In una serata all'insegna di lustrini e paillettes, si sono visti, accanto ad Amadeus, Massimo Boldi, Federica Panicucci, Paola Barale, Paolo Brosio, Sconsolata la giovane comica del gruppo di "Zelig" ed una Valeria Marini che, laureandosi campionessa della serata, avrebbe dovuto costituire la vera sorpresa del gioco. Alla show girl, che sta cercando di scrollarsi di dosso l'etichetta di superficialità dalla quale è stata sempre accompagnata, è riuscita anche l'impresa conclusiva del quiz: conquistare il montepremi finale devoluto in beneficenza all'UNICEF per i primi aiuti umanitari ai bambini dell'Iraq. È la terza volta, dall'inizio della stagione televisiva, che Raiuno ricorre ad uno speciale dell'Eredità in prima serata. Il primo appuntamento, in un giorno infrasettimanale, aveva fatto registrare un buon gradimento di pubblico. Il secondo, invece, andato in onda circa due mesi fa, di sabato sera, aveva consegnato, per la prima volta a Raiuno, la vittoria sulla «Corrida» di Canale 5. Un miracolo che invece, non si è ripetuto sabato scorso. Gerry Scotti, durante le dieci puntate del gioco con i dilettanti allo sbaraglio, ha avuto vita facile su una Raiuno ridotta allo stremo dalla mancanza di trasmissioni in grado di reggerne il confronto. Ma il non esaltante responso d'Auditel deve indurre, adesso Raiuno a riflettere: Amadeus non possiede più la bacchetta magica per poter risolvere a proprio favore una serata
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