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AAA...Alitalia assume parenti e amici

Lettera ai dipendenti per indicare i candidati

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«Hai amici e parenti che vorrebbero lavorare in Alitalia?» È l'incredibile «job posting in progress» che i dipendenti della compagnia aerea si sono visti recapitare l'altro ieri nella posta elettronica tramite la rete Intranet. Dipendenti a cui l'azienda chiede «suggerimenti e referenze per candidati che vogliano entrare a far parte del team Airport Experience a Fiumicino». Che in Italia molte aziende assumano parenti e amici non è una novità. Ma che Alitalia lo faccia «ufficialmente», con tanto di lettera, ha fatto sobbalzare sulla sedia anche i più smaliziati. E ha fatto infuriare i sindacati perché «nel 2014 sono stati licenziati 2.251 lavoratori, classificati come esuberi». «Più di mille persone rappresentano il volto di Alitalia e degli Ethiad Airways Partners», scrive la compagnia, sottolineando come il team Airport Experience ogni giorno «fa la differenza per i nostri ospiti in aeroporto offrendo il meglio dell'ospitalità italiana». Ed ecco, come in ogni offerta di lavoro che si rispetti, l'identikit del candidato ideale. In questo caso bello (o bella), curato nell'immagine, senza tatuaggi né piercing visto che dovrà indossare la divisa Alitalia. Inutile dire che gli uomini non potranno avere l'orecchino e la barba non potranno tenerla incolta. Per le donne ci sarà la sala trucco, come quella delle hostess negli Anni Sessanta, dove potranno imparare i segreti per dosare ombretto e mascara e dare quel tocco in più. Il candidato «perfetto» dovrà conoscere bene l'italiano e avere una buona padronanza dell'inglese, essere «orientato al customer service e all'ospitalità». Insomma, dovrà stare sul campo, in aerostazione, e fare buon viso di fronte ad eventuali problemi: passeggeri arrabbiati per i ritardi, valigie da recuperare al «lost&found». Ma anche assistere bambini che viaggiano soli e aiutare anziani a trovaere il «gate» giusto senza perdersi nel labirinto di luci e colori di Fiumicino. Un'occasione per i tantissimi giovani e disoccupati che potranno inviare il curriculum entro il 20 dicembre prossimo. A patto di essere avvertiti della ricerca di personale da familiari e amici in servizio nella compagnia. All'esterno nulla è dato sapere. Top secret. «Se ci sono nuove assunzioni, vuol dire che manca personale - afferma Antonio Amoroso, membro della segreteria nazionale Cub Trasporti - Allora perché sono stati licenziati più di duemila operatori, pure i disabili e chi faceva parte delle categorie protette? Viene da pensare che il calcolo degli esuberi non fosse esatto. E questo lo vediamo dalla Divisione Manutenzione, dove 50 meccanici e tecnici mandati a casa sono stati riassunti tre mesi dopo, ma con nuovi, e più bassi, stipendi». Licenziare un operaio «a tempo inderminato» e assumere subito un altro con la stessa mansione non si può. Prendere precari sì. Tra il 2008 al 2015 con il fallimento della vecchia Alitalia-Linee aeree italiane, il passaggio a Cai e la trasformazione in Alitalia Sai, sono stati espulsi più di 12.300 dipendenti. «Durante lo stesso periodo - fanno le pulci i sindacati - sono stati attivati 7.300 contratti a tempo determinato. Cioé precari». Come precari saranno i componenti del team Airport Experience. Assunzione piena, invece, per i 24 piloti e i 24 manager che stanno facendo il corso di addestramento nella base di armamento di Etihad, Abu Dhabi, e poi voleranno a Roma. Ma quell'invito rivolto ad imbarcare «amici e parenti» brucia ai sindacati. «Assolutamente inopportuno», taglia corto Cub Trasporti, che denuncia «il tentativo da parte di numerose aziende del trasporto aereo di scaricare sulla collettività, con i licenziamenti di massa, il costo di cig e mobilità» e chiede «un'inchiesta parlamentare». «Già abbiamo reintegrato 300 dipendenti finiti in cassa integazione», ribatte Alitalia, che promette ulteriori riassunzioni «perché la flotta si allargherà e servirà più gente». Già a partire dalla prossima estate. 

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