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Covid, Oms: "Speriamo di uscire da pandemia in meno di due anni"

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Sembra ancora lontana la fine della pandemia da coronavirus. Sono 800mila i morti legati al Covid-19 per un totale di 22 milioni di contagi in tutto il mondo. E il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, evidenzia che "per quanto abbiamo imparato tanto su questa malattia, abbiamo solo meno di 8 mesi di esperienza a cui attingere". La speranza però è di sconfiggere la pandemia "in meno di due anni" anche con l'ausilio della tecnologia. Fondamentali nella battaglia i materiali di protezione dal contagio e per questo motivo la corruzione, in questo frangente, equivale all' "omicidio". "Se gli operatori sanitari si trovano a lavorare senza l'equipaggiamento di protezione personale, rischiano la loro vita e mettono a rischio anche la vita delle persone che assistono - afferma risoluto Ghebreyesus - E' un crimine ed è omicidio. Deve finire". Stando ai dati della Johns Hopkins University, il Paese che registra più vittime sono gli Stati Uniti con 174.442 decessi, seguito dal Brasile con 112.304 e il Messico 59.106.

In Europa continua a preoccupare la Germania. Almeno 41 scuole a Berlino, che ne conta circa 825, hanno riferito che studenti o insegnanti, di elementari, superiori e professionali, sono stati contagiati, a distanza di nemmeno due settimane dal ritorno tra i banchi. In centinaia sarebbero in quarantena in un Paese dove l'istruzione non è nelle mani del governo federale, ma sotto il controllo dei 16 Lander il che significa regole tutte diverse sul tema. Proprio i governatori degli Stati federali sono stati convocati dalla cancelliera, Angela Merkel, anche se i nuovi casi sono in lieve calo (1.427 contro i 1.700 di ieri): all'ordine del giorno i prossimi passi sulla gestione del virus.

Nel frattempo scatta il secondo lockdown (parziale e di due settimane) in Libano, dopo il drastico aumento dei casi a seguito dell'esplosione dello scorso 4 agosto a Beirut. Le infezioni sono aumentate dalle 5.417 del giorno dopo la deflagrazione, a quasi 11mila di oggi: il ministero della Salute libanese giovedì ha registrato il record di 605 nuovi contagi, portando il totale a 10.952 e 113 morti. Molte attività commerciali, come ristoranti e negozi di abbigliamento, sono rimaste questa mattina nella capitale, mentre i negozi di alimentari, le farmacie e le banche sono stati aperti.
(fonte Oms agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)