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Il presidente Xi Jinping è a Roma, Capitale blindata

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È cominciata la visita in Italia del presidente cinese Xi Jinping: al braccio della moglie Peng Liyuan, il ’principe rossò è sbucato nel tardo pomeriggio dal Boeing 747 dell’Air China, che lo ha portato a Roma per la missione che allarma Usa e Ue. Elegantissima e in rosa cipria la moglie, una soprano molto popolare in Cina, Xi viaggia accompagnato da una delegazione-monstre e firmerà accordi su infrastrutture, macchinari, finanza e cooperazione bilaterale: porta la promessa di investimenti nei porti italiani, ribadite negli ultimi giorni, e le chiavi di accesso al mercato cinese per le imprese italiane. E i riflettori sono tutti puntati sulla firma del memorandum d’intesa tra Italia e Cina sull’iniziativa Belt and Road, la Nuova via della Seta, lanciata da Xi nel 2013, che ha scatenato il dibattito politico in Italia e ha fatto inarcare più di un sopracciglio all’estero. A oggi, 123 Paesi e 29 organizzazioni internazionali hanno detto sì alla proposta cinese, ma l’adesione italiana al maxi-progetto da oltre mille miliardi di dollari per la connessione infrastrutturale di Asia, Europa e Africa, non piace a Washington e viene visto con sospetto a Bruxelles. L’Italia, Paese fondatore dell’Unione Europea, sarebbe il primo membro del G7 ad aderire, per favorire le esportazioni e attrarre gli investimenti, ma per gli Stati Uniti il rischio è che Roma venga attratta nell’orbita di Pechino, con la promessa di entrare in un progetto, la Belt and Road, che trasuda presunzione agli occhi di Washington. La Commissione Europea, invece, definiva nei giorni scorsi la Cina, per la prima volta, un «rivale sistemico» che punta alla leadership nella tecnologia e propone modelli alternativi di governance. E ha avvertito l’Italia: «Non ci sono pasti gratis» - parole del vice presidente della Commissione, Jyrki Katainen - lungo la Nuova Via della Seta. «Nè l’Ue, nè alcuno dei suoi Stati membri può efficacemente raggiungere i suoi scopi con la Cina senza una piena unità», ribadiva sottolineando la strategia Ue sulla Cina che sarà probabilmente ribadita nel summit di aprile. Tra «incomprensioni e persino dubbi» scatenati dall’adesione italiana alla Belt and Road, ammessi dal vice ministro degli Esteri di Pechino, Wang Chao, parte il viaggio del presidente cinese in Italia. Il dibattito interno è «naturale», ma la Cina, ha detto l’alto funzionario, sarà in grado di dimostrare che «i fatti parlano più forte delle parole». (Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev agenziavista.it)