Contrattacco

Salvini, i giudici pensino alla mafia e non rompano le palle a me

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Franco Bechis

Non le manda a dire ai giudici il leader della Lega dopo avere letto le 59 pagine del loro atto di accusa. E durante un comizio ad Aosta Matteo Salvini infiamma i suoi sostenitori mandando a stendere i magistrati che lo accusano per la vicenda della nave Gregoretti. Spiega di avere scorso in viaggio le argomentazioni del tribunale dei ministri, e che per quel reato del capo di accusa nei suoi confronti - sequestro di minori- la pena edittale massima prevista è di 15 anni. "Ditemi voi, più che per il reato di stupro, di spaccio o di rapina. Vi rendete conto della follia?". Sentendo gli applausi nel suo crescendo di rabbia, Salvini molla i freni e attacca pesante la magistratura che lo mette sotto inchiesta: "Poi a Catania... A Catania... A Catania, terra ahimè dove il cancro della mafia è ancora troppo presente. Ma andate a inseguire i mafiosi piuttosto che rompere le palle a uno che ha fatto il suo lavoro!"