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Invecchiare meglio, il modello Ferrero per l'active aging

Alba, 7 nov. (askanews) - Invecchiare è inevitabile, ma esistono diversi modi in cui questo può accadere, non solo per motivi medici, ma anche sociali. E la Fondazione Ferrero di Alba è un luogo particolarmente significativo in questo senso, sia per il convegno internazionale che ospita per la quarta volta sui temi dell'invecchiamento di successo, sia per i progetti che vengono portati avanti nei confronti degli Anziani Ferrero, ossia i collaboratori del gruppo che hanno maturato 25 anni di attività lavorativa. "Il nostro modello - ha spiegato ad askanews Ettore Bologna, responsabile medico della Fondazione - si sviluppa in più di 30 anni ed è arrivato adesso a organizzare eventi internazionali su questo tema e supportare e partecipare direttamente a ricerche con importanti università nazionali". Ricerche dalle quali sono emersi anche alcuni dati che evidenziano come gli anziani che frequentano le attività della Fondazione Ferrero vivano più a lungo. "I dati molto interessanti - ha aggiunto Bologna - evidenziano da un lato una diminuzione dei costi sanitari, ma il dato più eclatante della ricerca è che la nostra popolazione ha tendenzialmente una vita media più lunga". Tra i relatori del convegno anche Luigi Ferrucci, direttore scientifico del National Institute on Aging di Baltimora, negli Stati Uniti, a cui abbiamo chiesto una definizione di invecchiamento. "L'invecchiamento - ci ha spiegato - è l'equilibrio tra accumulo del danno e capacità di riparazione e via via che il danno si accumula, la nostra capacità di riparazione si riduce. La medicina ufficiale ci ha abituato a misurare solamente il danno, oggi dobbiamo cominciare a misurare la capacità di riparare questo danno". Una riparazione che passa anche attraverso semplici cambi di abitudine e di mentalità, che consentono di avvicinarsi al concetto di "active aging" che la Fondazione Ferrero sostiene con forza. "La differenza enorme e abissale - ha aggiunto il professor Ferrucci - è tra l'essere sedentari e camminare dieci minuti al giorno. La differenza è straordinaria, la mortalità tra i sedentari raddoppia. Essere attivi è aumentare un pochino quello che si sta facendo oggi, e questo di per sé avrà effetti strabilianti". Effetti che derivano anche dal modo in cui l'anziano pensa a sé e alla propria vita, al di là del semplice dato anagrafico. Laura Fratiglioni, direttore del Aging Research Center dell'istituto Karolinska di Stoccolma: "Io penso - ci ha detto la professoressa - che l'intervento sociosanitario che sta facendo la Ferrero abbia un effetto di questo tipo: creare una motivazione nel paziente di prendersi cura del proprio corpo e della propria salute". E quando abbiamo chiesto anche a lei una ricetta per invecchiare meglio, ci ha risposto così: "Io sempre dico semplicemente di cercare di trovare anche nell'ultima fase della vista la motivazione a dare il meglio di sé rispetto a se stessi, ai propri interessi, ai propri familiari e alla società. Per avere ancora un engagement nella vita".

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