AL TEATRO GHIONE

A Lotito, Tare, De Martino, Lulic e Radu il premio Lazialità

Gianluca Cherubini

Si è tenuto ieri sera, presso il Teatro Ghione di Roma, il premio Lazialità, evento ideato e condotto da Guido De Angelis. L’incasso è stato devoluto interamente all’Associazione di Flavio e Francesco, i due gemelli laziali neo maggiorenni, che da oltre dieci anni lottano con il morbo di Batten, terribile malattia neurodegenerativa. Tra gli ospiti della serata una delegazione della curva Nord, vecchie glorie del passato, personaggi dello spettacolo e la società biancoceleste con il presidente Lotito, il direttore sportivo Tare, il responsabile della comunicazione Stefano De Martino, il portavoce Arturo Diaconale e i calciatori Radu e Lulic.  Tra i premiati anche Tommaso Paradiso di "The Giornalisti", gli ex Negro, Pancaro e Giannichedda, tra i giornalisti è toccato al nostro Luigi Salomone oltre a Stefano Pantano di RadioSei. Il patron della Lazio, salito sul palco, ha toccato vari argomenti: “Sono contento e orgoglioso di aver ritrovato i nostri tifosi, la società esiste perché le persone la sostengono con i loro sentimenti e passione, così si ottengono i risultati. Io ho puntato sempre su persone particolari, come Tare. Lui è uno vero, così come Inzaghi. Hanno dimostrato di essere attaccati alla società, hanno dato tutto anche nei momenti di difficoltà. Noi siamo già ripartiti da un anno e mezzo a questa parte. Abbiamo messo in campo un’azione congiunta, ognuno nel proprio ruolo per fare grande la Lazio. Come società ci mettiamo tutto l’impegno possibile per rendere vincente la società. Non vogliamo né tradire la storia di questo club né minarne il futuro: la vogliamo duratura per sempre perché è forte. Camminerà sulla base di quello che sarà in grado di produrre, non solo come risultati ma anche in termini di indipendenza. La Lazio non dipende da nessuno e si prende quello che le spetta con il merito. Arriverà il giorno che ci riconosceranno lo scudetto che ci compete. Flavio e Francesco? Sono simbolo di solidarietà, vicinanza e partecipazione di tutti i problemi del popolo laziale”. Premiato anche il direttore sportivo Tare: “È la prima volta che vengo ad un evento del genere. Sono molto riservato anche nel mio lavoro, ma ormai la Lazio è nel mio sangue, ho due figli che sono laziali. È sempre stato un onore da giocatore e ora ancora di più da direttore, ne sono orgoglioso. Conoscere da vicino la storia di questa società è molto emozionante, ti dà più voglia per lavorare meglio. Nel mio cuore rimarrà per sempre la vittoria della Coppa Italia contro la Roma, è unica. Hernanes? È il più bel ricordo ma anche quello più triste. Quando andai a San Paolo ad acquistarlo incontrai il suo agente brasiliano di origini cinesi. È stata una trattativa sfiancante, ogni giorno usciva fuori qualcosa di nuovo. Poi ci sono riuscito a portare a Roma un uomo e un calciatore eccezionale. Il suo addio è stato scioccante perché abbiamo cercato di convincerlo fino alla fine. Ci ha chiesto un giorno per riflettere e poi ci ha detto di lasciarlo andare perché voleva giocare il Mondiale in Brasile e voleva andare in un’altra società, nonostante la Lazio sarebbe rimasta comunque nel suo cuore. Abbiamo pianto insieme, il legame che avevamo era particolare". Ha ricevuto il premio Lazialità anche il responsabile della comunicazione Stefano De Martino per la realizzazione della radio, della tv e della rivista ufficiale del club.