Fino a 500 km di autonomia

Il futuro di Nissan si chiama Ariya

Giovanni Massini

L’abbiamo solo annusata, si fa per dire, in una diretta web dal Giappone, ma una cosa è certa: si tratta dell’indirizzo prossimo futuro di Nissan. Si chiama Ariya ed è un elegante Suv lungo 4.595 mm, largo 1.850 ed alto 1.660 mm, caratterizzato da nuovo logo, illuminato da una serie di Led e deriva direttamente dall’omonimo prototipo presentato al motor show di Tokyo lo scorso anno. Ovviamente parliamo di un’auto totalmente elettrica, realizzata su una piattaforma che dovrebbe partorire parecchi altri modelli. In Nissan parlano di 12 nuovi modelli, in arrivo, entro i prossimi 18 mesi. Per il mercato europeo sono previste 5 versioni: 2 a trazione anteriore e 3 integrali, gestite dall’innovativo sistema e-4FORCE, che deriva da quello della GT-R, con innesti della Patrol, infatti ha anche una modalità “Snow”, per terreni difficili. Si parte con la 2WD da 217 Cv (160 kW), che monta una batteria da 65 kWh, accelera da 0 a 100 in 6,5 secondi, fa i 160 km/h ed ha un’autonomia dichiarata di 360 km; sempre 2WD, ma con batteria da 90 kWh e motore da 243 Cv (entrambe le 2WD hanno 300 Nm di coppia), tocca i 500 km di autonomia. Passando alle e-4FORCE: partiamo con la versione da 279 Cv e batteria da 65 kWh, con una coppia di 560 Nm ed autonomia di 340 km; la 306 Cv, con batteria da 90 kW ha una coppia di 600 Nm, accelera da 0 a 100 in 5,7 secondi, tocca i 200 km/h ed ha un’autonomia di 460 km; la più potente ha 395 Cv, sempre con 600 Nm di coppia e batteria da 90 kWh, per uno 0-100 da 5,1 secondi e 400 km di autonomia. Le versioni con batteria da 65 kW hanno un caricatore da 7,4 kW, ottimale per uso domestico, le altre ne hanno uno da 22 kW, in grado di ricaricare anche da centraline rapide che arrivano fino a 130 kW. Come la leaf, l’auto si guida con un pedale solo, quello dell’acceleratore, che in rilascio frena e tutte le versioni possono trainare fino a 1.500 kg. Potenze importanti, dunque ed autonomie per ogni esigenza, ma c’è dell’altro, perché internamente non c’è proprio nulla. Solo accendendo il quadro, compare qualche comando, che si attiva tramite schermi capacitivi, a sfioramento.