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Serie A, la moviola di Calvarese: nervi tesi tra tecnici e arbitri

La trentesima giornata conferma il trend positivo degli ultimi turni, soprattutto sui big match. Non si registrano errori particolari, i big si confermano e gli outsider continuano il loro percorso di crescita. Il filo rosso è l'intransigenza (preannunciata già a inizio stagione) nei confronti degli allenatori: prontamente sanzionate le intemperanze di Conte, Tudor e Simone Inzaghi (rosso). Nella prima categoria si annovera sicuramente Daniele Doveri, che chiude Fiorentina-Atalanta senza polemiche. Due gli episodi degni di nota, entrambi nel primo tempo. Il primo è tra Zappacosta e Kean, col primo che in area di rigore appoggia per qualche istante il braccio sulla schiena dell'avversario. Contatto lieve, giusto non fischiare. Il secondo è nell'altra area: due tocchi di braccio (Pongracic e Pablo Marì), entrambi poco chiari dalle immagini ma non punibili, coerenti con la marcatura e la dinamica. Finale molto teso a San Siro per Daniele Chiffi, con Simone Inzaghi che viene espulso per le proteste reiterate ed esasperate. Storie tese tra i due dopo l'episodio Pavlovic-Thuram nel derby di poche settimane fa. Nessun problema invece al Maradona per Simone Sozza, alla trentunesima presenza (tantissime) tra tutte le competizioni; sostenibile il calcio di rigore assegnato nel finale al Milan per un fallo di Billing ai danni di Theo Hernandez, anche se quest'ultimo è scaltro e rapido a mettersi davanti  prima di essere atterrato.

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Manganiello continua a vivere la stagione migliore della carriera: in Lecce-Roma vede bene anche l'episodio di Dovbyk e Baschirotto nell'azione dello 0-1, già analizzato su queste colonne. Unica sbavatura, il giallo sbagliato per Baldanzi, mentre ci sta quello a Saelemaekers - diffidato, salterà la Juve - per proteste. Non sbaglia neanche Rapuano allo Stadium in Juventus-Genoa: al netto di qualche piccola sbavatura tecnica, la gara non presenta particolari difficoltà, soprattutto nelle due aree di rigore. Per quanto riguarda le altre partite, il Venezia chiede il secondo giallo per un fallo di mano di Calabria, ma è corretta la decisione di Di Bello di non estrarlo; non si tratta né di un'azione importante, né di un'opposizione a un tiro nello specchio della porta. A Como, giusta l'espulsione di Fazzini nel finale per un fallo pericoloso su Ikoné.