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Roma Atalanta 0-1. No Dybala, no party, Mourinho espulso

No Dybala no party. Abituata ad avere l'asso argentino come soluzione offensiva per uscire dai labirinti avversari, la Roma senza il suo gioiello - costretto a fermarsi per un problema muscolare in fase di riscaldamento - sbatte contro la Dea che strappa una vittoria 'pesante' all'Olimpico che le garantisce il mantenimento della vetta in campionato confermando il suo grande avvio di stagione.

È bastato un solo tiro in porta e una rete del giovanissimo Scalvini per affondare una squadra giallorossa arrembante ma scomposta, alla disperata ricerca del pareggio dopo la rete da Scalvini al 35'.

  

Un inseguimento avvenuto con tanta cuore ma poca testa, quella che invece ci ha messo l'Atalanta, che pur subendo gli assalti ha retto senza disunirsi soffrendo fino alla fine con caparbietà e coraggio. Serviva alla Roma un guizzo che non è arrivato da Abraham, ancora a secco all'Olimpico e neanche da Zaniolo, che ha dimostrato uno stato di forma eccellente dopo l'infortunio alla spalla. Ma la sua irruenza e velocità non sono bastati. Gasperini festeggia così nel migliore dei modi la panchina numero 298 con l'Atalanta, superando il suo primato realizzato con il Genoa, mentre per Mourinho la sua è una domenica da dimenticare. Il mancato penalty su Zaniolo nel secondo tempo ha scatenato la dura reazione del tecnico portoghese, punito dall'arbitro Chiffi con l'espulsione. Un 'rosso' che solleverà polemiche.

Mourinho, senza Dybala che ha lamentato un fastidio al flessore sinistro a pochi minuti dal via, dà fiducia a Matic, in mediana con Cristante. Abraham guida l'attacco con alle sue spalle Pellegrini e Zaniolo con Celik e Spinazzola sugli esterni. Nell'Atalanta imbottita di giovani leve, Gasperini, senza Zapata, schiera Hojlund unica punta con Ederson e Pasalic a supporto. Dopo 8' cambio forzato per la Dea che si vede obbligata a sostituire il proprio portiere Musso, vittima di uno scontro con Demiral. Al suo posto spazio per Sportiello. La Roma inizia con un pressing alto, l'Atalanta risponde con un gioco attento e ordinato con cui argina ogni tentativo di affondo dei giallorossi. Le squadre giocano un calcio quasi speculare, si crea poca intensità di gioco per i numerosi falli e le continue interruzioni che non danno ritmo al match che viaggia a fiammate. L'equilibrio può essere rotto da un guizzo e arriva al 35' con un tiro chirurgico di Scalvini, classe 2003 al suo debutto da titolare, che raccoglie un suggerimento dalla destra di Hojlund. Il tiro è troppo angolato e Rui Patricio non ci arriva. Per l 18enne di Chiari si tratta del suo primo gol in serie A.

La Roma ha subito una immediata reazione, tecnica, mentale e anche fisica dopo una prima parte in cui ha faticato a trovare il fraseggio tra le linee. Al 41' Abraham si presenta solo davanti a Sportiello ma non trova la rete e conclude a lato, poi su un cross rasoterra di Matic la deviazione di Abraham da distanza ravvicinata è neutralizzata da Sportello che nega il gol con un grande intervento d'istinto. La Roma alza il suo baricentro, attacca gli spazi e insiste nel forcing chiudendo in area l'Atalanta che riesce a portarsi negli spogliatoi senza subire ulteriori pericoli e in vantaggio con un solo tiro in porta.

Nella ripresa Gasperini decide di dare più compattezza ed equilibrio alla squadra inserendo Muriel per Hojlund e Okoli per Scalvini. Dea più accorta dunque e Roma che prova a spingere. Con il passare di minuti il match diventa incandescente per una serie di contrasti tra Okoli e Zaniolo protagonisti di trattenute reciproche che iniziano fuori dall'area scatenando le proteste dei giallorossi che chiedono il penalty. Chiffi concede la punizione ai bergamaschi e Mourinho si scatena dalla panchina e viene espulso. Subito dopo altra trattenuta per i calzoncini di Okoli a Zaniolo che viene punito con un fallo in attacco. Il match va avanti a tratti, l'Atalanta ha l'occasione del raddoppio ma Abraham davanti alla porta riesce ad allontanare. La Roma si rimette a testa bassa alla ricerca del pareggio, e al 65' si affida a Belotti che prende il posto di Matic. Ibanez ci prova di testa su corner di Pellegrini con un pallone alto di molto, poi è Zaniolo con un sinistro a giro con il pallone che va oltre la traversa. La Dea ormai si affida solo al contropiede concedendo alla Roma un assalto a testa bassa: Mou le prova tutte, invita a mettere dentro dentro anche Shomourodov per Abraham e il rientrante Zalewski per Mancini . Proprio l'attaccante uzbeko su un assist perfetto di Zaniolo spreca di testa una facile conclusione sotto porta e poi calcia a lato dopo una lunga galoppata. Senza la Joja la Roma non fa centro. No Dybala, no party. E la Dea festeggia un primo posto da godersi per tutta la durata della sosta.