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Inghilterra-Italia di Nations League, gli azzurri di Mancini pareggiano e restano primi nel girone

Luca De Lellis

Il miglior primo tempo dell’anno solare 2022 dell’Italia non basta per venire a capo dell’Inghilterra nella “rivincita” della finale di Wembley. Il c.t Roberto Mancini presenta una Nazionale dal volto inedito: un 4-3-2-1 colmo di novità. Dall’esordio del neoacquisto della Juventus Gatti, al centrocampo foltissimo con Locatelli, Tonali, Frattesi supportati dalle due mezze punte Pellegrini e Pessina. Davanti spazio invece a Scamacca. Dall’altra parte la formazione di Southgate schiera invece diverse prime linee, tra le quali vecchie conoscenze della Serie A come Tomori e Abraham.

La prima occasione del match è griffata proprio dai due centrocampisti romani e, chissà, prossimi compagni di squadra: Pellegrini imbuca una palla geniale per l’inserimento di Frattesi che chiude troppo il suo diagonale sprecando il possibile 1-0. Donnarumma rischia di regalare il vantaggio ad Abraham con un disimpegno sciagurato, ma poi si rifà con un miracolo sul colpo a botta sicura di Mason Mount. Quando l’Italia esce in manovra veloce dal basso, però, sono sempre dolori per la linea difensiva inglese. In questo modo si materializzano altre colossali opportunità, che Ramsdale disinnesca prima su Tonali - morbido nel concludere da due passi un’azione meravigliosa degli azzurri - e poi su Pessina. L’ultima emozione del primo tempo la regala la girata di Scamacca, troppo violenta e poco precisa per impensierire il portiere dell’Arsenal.

  

Nella ripresa il ritmo cala vistosamente, complice la condizione fisica rivedibile di giocatori arrivati esausti all’11 giugno dopo una stagione estenuante. La partita diventa molto meno godibile e spoglia di clamorose chance, se non quella divorata da Sterling a porta vuota. Roberto Mancini può dirsi comunque soddisfatto, non solo per la mantenuta leadership del girone di Nations League, ma soprattutto per le prestazioni più che convincenti di ragazzi pronti a costruire il nuovo ciclo della Nazionale. Gatti (super), Frattesi, Scamacca. Il solito Pellegrini, sempre più centrale nel progetto azzurro. Il materiale c’è, eccome se c’è.