L'esenzione al vaccino

Djokovic ha vinto solo il primo game. Il governo australiano non si arrende: pronto il ricorso contro il visto

Novak Djokovic ha vinto il primo round in tribunale, con il giudice che ha annullato la revoca del visto. Ma la partita potrebbe non essere finita qui. Pare che il governo australiano non intenda mollare. Infatti, avrebbe intenzione di fare ricorso. Insomma, l'esenzione dal vaccino, grazie ad un certificato di guarigione datato 16 dicembre scorso, per l'esecutivo di Camberra non sarebbe sufficiente.

 

  

 

 

 

L’avvocato del governo australiano Christopher Tran ha annunciato che il ministro per l’Immigrazione, la cittadinanza, i servizi per i migranti e gli affari multiculturali, Alex Hawke, "considererà se esercitare un potere personale di cancellazione" del visto di ingresso concesso al numero 1 del tennis mondiale Novak Djokovic. Ciò significherebbe che il tennista serbo potrebbe essere nuovamente espulso e potrebbe saltare gli Australian Open, che inizieranno il 17 gennaio. Il governo australiano aveva annullato il visto di 
Djokovic, 34 anni, poco dopo il suo arrivo a Melbourne alla fine di mercoledì per giocare agli Australian Open perché non soddisfaceva i criteri per l’esenzione dal requisito di ingresso per cui tutti i non residenti siano completamente vaccinati per il Covid-19.

 

 

 

 

Il giudice australiano Anthony Kelly, che ha ribaltato la decisione del governo sulla concessione del visto a Novak 
Djokovic, si è detto "molto preoccupato se il ministro usa la sua discrezione personale per annullare nuovamente il visto" ed espellere dall’Australia il tennista serbo.