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Furto mondiale, Hamilton si ritira? La voce che manda in crisi la Mercedes

Una rabbia infinita per lo scippo del Mondiale di Formula Uno che potrebbe portare Lewis Hamilton persino a ritirarsi dal mondo delle corse. Lo scenario sconvolgente è stato ipotizzato dal massimo dirigente della Mercedes, Toto Wolff, che ha annunciato il ritiro dei ricorsi contro la Red Bull ma, al tempo stesso, ha confermato la delusione per come sono andate le cose in occasione dell'ultimo Gp della stagione.

Nel giorno in cui la Mercedes decide di sotterrare l’ascia di guerra, evitando di contestare ulteriormente l’esito della gara di Abu Dhabi, Toto Wolff prende la parola ed è un fiume in piena. «Ci vorrà molto tempo per digerire quello che è successo domenica - le sue parole in una conferenza stampa al vetriolo - Non penso che lo supereremo mai, non è possibile. Sia Lewis che il sottoscritto siamo amareggiati al momento ma non da uno sport che amiamo con tutte le ossa del nostro corpo. E lo amiamo perchè il cronometro non mente mai. Ma se si infrangono i principi fondamentali della correttezza sportiva e dell’autenticità, all’improvviso il cronometro non conta più. Siamo esposti a decisioni casuali ed è chiaro che rischi di disamorarti di uno sport se inizi a metterlo in discussione dopo tutto il lavoro che hai fatto, con sangue, lacrime e sudore».

  

Wolff arriva anche a mettere in dubbio il prosieguo della carriera di Hamilton sebbene il sette volte campione del mondo abbia ancora un anno di contratto. "Spero tantissimo che Lewis continui a gareggiare, perché è il più grande pilota di tutti i tempi - aggiunge il team principal della Mercedes - Penso che il suo cuore gli dirà di andare avanti, perché è ancora all’apice della sua carriera, ma dobbiamo superare il dolore che gli è stato causato domenica perché è un uomo dai valori limpidi ed è difficile per lui capire cosa è successo. Farò il massimo per aiutarlo a superare tutto questo, perché possa tornare forte, innamorato di questo sport e fidandosi delle decisioni che saranno prese".

È chiaro che nel mirino di Wolff ci siano le scelte di Masi che a suo dire avrebbero favorito Verstappen e la Red Bull. "Qui non si tratta di una cattiva chiamata ma di un’interpretazione improvvisata delle regole che ha fatto di Lewis un bersaglio facile. Le decisioni prese negli ultimi 4 minuti della gara hanno derubato Lewis di un titolo mondiale meritato. Nelle ultime 4 gare aveva guidato senza errori, nell’ultima ha preso il comando all’inizio e non lo ha mai lasciato, derubarlo nell’ultimo giro è stato inaccettabile".

Wolff entra anche nel dettaglio della scelta di ritirare l’appello: "Se fossimo andati davanti a un tribunale ordinario, è quasi sicuro che avremmo vinto. Ma il problema con la Fia è il modo in cui è strutturata, c’è una differenza fra l’avere ragione e ottenere giustizia. Qui non si tratta di cambiare Masi, va migliorato l’intero sistema decisionale". E oggi né lui né Hamilton saranno alla cerimonia di premiazione organizzata a Parigi. "Fa parte del gioco perdere ma è diverso quando perdi la fiducia nelle gare. Prima che si riparta c’è bisogno di misure chiare per cui ogni pilota, ogni team e anche i tifosi possano capire cosa si può fare e cosa no".