dottore infinito

Valentino Rossi resta in pista. In MotoGP fino al 2022

Ha deciso di restare in sella prima ancora che la pista potesse dare un primo responso sulla tenuta del suo fisico e del suo talento. A 41 anni Valentino Rossi ha ancora tanta voglia di correre, mettersi ancora in gioco, divertirsi, sfidare il tempo che avanza e non mollare il suo mondo che sembra non voglia fare a meno di uno come lui, campione anche in popolarità. Il Dottore starà sulla giostra delle emozioni per altri due anni. La leggenda del motociclismo degli ultimi anni ha scelto infatti di firmare per la Petronas, team satellite della Yamaha, per il 2021 con una opzione per il 2022 e di inseguire i suoi record e gli ultimi sogni fino a 43 primavere: l’obiettivo è quello di vincere il decimo mondiale e superare Giacomo Agostini per Gp vinti anche se sa bene che l’impresa è complessa, difficile e che la new generation, a parte il fenomeno Marc Marquez, scalpita, graffia e non concede spazi ad un veterano delle piste come il pesarese. La presenza del nove volte iridato per altre due stagioni viene accolta positivamente dal circus che può ancora contare su un pilota dal peso mediatico unico e inimitabile. C’è il rischio che tutto possa trasformarsi in un lungo ed estenuante viale del tramonto ma a Rossi non sembra interessare poi molto. Come ha più volte pensato dopo la comunicazione dell’arrivo in Yamaha di Quartararo il prossimo anno (a far coppia con Vinales) e dichiarato successivamente, Rossi non intende andare alla Petronas per fare da comparsa o passerella per salutare i tifosi ad ogni Gp facendo girare il film della nostalgia e dei ricordi.

 

  

 

 

Valentino non vince dal Gp di Assen del 25 giugno del 2017 ma per lui il tempo conta relativamente. Vuole dimostrare di essere ancora un combattente, un totem da abbattere in pista. Si prevede il suo annuncio ufficiale del passaggio al team satellite alla vigilia del Gp di Jerez, tra circa una settimana, prima tappa di un Mondiale ridotto all’osso: è arrivata la conferma della cancellazione del Gp delle Americhe che era stato rinviato a causa della pandemia e adesso tra i Gp in forse ci sono anche quello in Argentina, in Thailandia e in Malaysia. Ma per Rossi anche un Mondiale dimezzato va bene per l’ultima passerella sulla M1: quella che lui baciò teneramente a Welkom, in Sudafrica, nel 2004, quando alla prima gara con la nuova moto vinse e si emozionò come mai si era visto. Da allora un lungo feeling, inframezzato dalla doppia stagione incolore in Ducati nel 2011 e 2012 prima di tornare nel team del diapason. Rossi da allora è ancora qua, pronto ad iniziare la sua 25esima stagione nel motomondiale in attesa di arrivare a 27