L'ALLENATORE DICE BASTA

Si ritira Rudic, il guru della pallanuoto

Alessandro Austini

Ratko Rudic saluta la Pro Recco e il mondo della pallanuoto. L’allenatore croato, 72 anni a giugno, era arrivato in Liguria nell’estate del 2018 firmando un accordo biennale ma oggi ha annunciato in una lettera, pubblicata sul sito del club, la decisione di fare un passo indietro e chiudere la sua incredibile carriera. «Ho accettato l’incarico alla Pro Recco sposando le idee del presidente Maurizio Felugo e un importante progetto di pallanuoto che, oltre ai risultati e al miglioramento del gioco, puntasse anche sulla promozione del nostro sport in Italia, nel mondo e sui media, l’avvicinamento e l’investimento sui giovani, la creazione di accademie in tutta Italia, l’organizzazione delle partite di Champions League in diverse città - scrive - Abbiamo fatti grandi passi avanti in tutti i segmenti, però ho sbagliato una partita, la semifinale di Champions League, e la stagione è finita senza ottenere il risultato desiderato: ancora oggi porto dentro di me un sapore amaro di quella sfida di Hannover. In questa nuova stagione siamo partiti ancora più motivati di recuperare quanto ci era sfuggito ma quando è arrivato lo stop dell’attività, a causa della pandemia, sono spariti anche i nostri sogni». Rudic ci tiene a precisare che «la decisione di terminare la mia carriera come allenatore è maturata prima che scoppiasse l’emergenza coronavirus e l’ho comunicata al presidente Felugo. Volevo finire la carriera con un grande risultato e mettermi a disposizione della società in un altro ruolo per contribuire alla realizzazione del progetto. Certamente con la pandemia molte cose sono cambiate, il futuro è incerto e vedremo come sarà organizzata l’attività». Rudic, prima dello stop di questa stagione, ha vinto con la Pro Recco uno scudetto e una Coppa Italia a cui si aggiunge il bronzo nella Final Eight di Champions League. Ma la lista dei trionfi come allenatore è lunghissima, a partire dai 4 ori olimpici conquistati da ct (due con la Jugoslavia, uno col Settebello nel ’92 e l’ultimo con la Croazia a Londra 2012), tre titoli Mondiali (uno con l’Italia nel ’94) e altrettanti europei oltre a una World League.