EMERGENZA CORONAVIRUS

Spadafora: ma quale complotto contro il calcio. Impossibile sapere quando si riparte

Alessandro Austini

Nessun complotto, ma solo la necessità di ripartire in sicurezza per evitare un effetto moltiplicatore dei contagi che pagherebbero tutti gli italiani. All’indomani dell’annuncio da parte del premier Conte della fase 2 che prevede anche la ripresa degli allenamenti per gli sport individuali il 4 maggio, il ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora, nel corso di una diretta facebook, ha spiegato la posizione del Governo e la decisione di posticipare al 18 maggio l’eventuale ripresa per gli sport di squadra, tra cui il calcio. Al centro dell’attenzione, soprattutto il protocollo presentato dalla Figc. «Questo protocollo è stato preso in considerazione dal comitato tecnico scientifico ed è stato ritenuto di dover fare degli approfondimenti. Nella riunione di oggi, si è deciso che il Cts nel più breve tempo possibile incontrerà rappresentanti della Figc, del Coni ed anche della Fmsi, federazione importante e strategica in questo momento, e se si riuscirà a perfezionarlo nel modo migliore per garantire la salute di tutti, ovviamente gli allenamenti degli sport di squadra, tra i quali il calcio, riprenderanno il 18 maggio. Che non vuol dire che riprenderà il campionato, perché è ovvio che il campionato, secondo le previsioni della stessa Figc, dovrebbe riprendere a metà giugno e rispetto ad oggi è un tempo lunghissimo, non siamo in grado di sapere, e non lo sa nessuno, come sarà l’evoluzione, come reagiremo e cosa succederà. Oggi è impossibile dirlo perchè non lo sa nessuno. Ma intanto, se riprendono gli allenamenti in sicurezza sicuramente ci prepariamo e ci disponiamo alla possibilità che poi anche il campionato possa riprendere. Ma lo sapremo solo più avanti» ha precisato più volte Spadafora. E poi, «resta il tema dell’attuazione di questo protocollo anche per le altre leghe, non solo la serie A. Come fanno Lega B, serie C, Lnd? Riusciranno ad attuare questa parte di protocollo? È un tema sul quale dobbiamo riparlare» ha detto il ministro, che ha ribadito totale sintonia con il premier Conte. «Abbiamo detto entrambi la stessa cosa. Sono davvero ridicole le affermazioni di un complotto contro la serie A ed è ridicolo chi dice questa cosa. Invito ad astenersi da questo tentativo, un po' diffuso nel nostro Paese, di provare a fare quella pressione sulla politica e sul Governo che spesso si fa per cercare di orientare le scelte nei confronti dei propri interessi. Con me questa è una strategia sbagliata, mi muoverò sempre nel rispetto delle regole, nella consapevolezza che tutto il mondo dello sport e quindi anche il calcio vanno salvati» ha detto il ministro. Sulla possibile ripresa il 18 maggio degli allenamenti degli sport di squadra e del calcio «è il mio auspicio e stiamo lavorando per quello. Ho visto in questi giorni i sondaggi secondo i quali la stragrande maggioranza degli italiani in questo momento, vista l’emergenza sanitaria, vorrebbe che il campionato di calcio terminasse qui. Non sono mai stato uno che si fa condizionare dai sondaggi o che decide la linea politica da proporre al Governo sulla base del sentimento comune. Sarebbe molto più facile dire subito "chiudiamo il campionato" e sarebbe anche quello che la stragrande maggioranza della comunità scientifica auspicherebbe proprio per evitare che anche questo diventi un ulteriore elemento di preoccupazione per la situazione sanitaria. Ma io sono consapevole che il calcio sia uno degli elementi più importanti di questo Paese, sia come elemento sociale che come elemento di economia, di industria. E su questo va difeso il principio, che viene ricordato spesso dalla Figc, secondo il quale grazie anche a tutto il business che produce il calcio che viene finanziato gran parte del resto dello sport. È importante portare avanti il mondo del calcio, tutto, ma dobbiamo farlo in sicurezza». Infine, Spadafora annuncia di aver ricevuto da Coni e Cip quanto era stato richiesto al fine di andare incontro alle esigenze di tutti gli attori sportivi.»«Tutto il mondo sportivo soffre, proprio per questo ho chiesto a Coni e Cip di consultare federazioni, discipline associate, enti di promozione sportiva e indirettamente tutte le associazioni e società dilettantistiche per avere delle indicazioni sui protocolli che dovremmo adottare per poter ripartire in sicurezza. Ieri abbiamo ricevuto questo lavoro corposo, di circa 400 pagine, che stiamo già valutando e che per la parte di competenza trasferiremo anche al comitato tecnico scientifico. Io devo scongiurare che la ripresa di tutto il mondo dello sport possa provocare nuovi contagi ed avere un effetto moltiplicatore del quale pagheremmo tutti le conseguenze».