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Rooney sta fuori dal mondo"Tagliarci stipendio? Una vergogna"

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Dura presa di posizione dell'inglese: giocatori capri espiatori

Alessandro Austini
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Parole che faranno rumore. E in un momento del genere per tutto il mondo suonano quantomeno stonate. Wayne Rooney, ora giocatore-allenatore del Derby, si scaglia contro chi invoca il taglio degli stipendi dei calciatori. «Il modo in cui è stata trattata la vicenda della riduzione degli stipendi dei caciatori è "una vergogna"». L'attaccante inglese afferma di essere felice di offrire un supporto, ma si chiede: «Perché improvvisamente i calciatori sono i capri espiatori?» Nella sua rubrica del Sunday Times, il 34enne ex capitano dell'Inghilterra ha aggiunto: «L'annuncio della proposta della riduzione del 30% degli stipendi aumenta la pressione sui giocatori se dicono di non essere d'accordo. Si parla sempre di giocatori ricchi. Mi è sembrato strano perché ogni altra decisione è stata presa a porte chiuse e non capisco perché questa vicenda doveva essere annunciata pubblicamente. È come far vergognare i giocatori, costringerli in un angolo in cui devono pagare il conto per le entrate perse». Rooney ha anche affermato che il contributo della Premier League di 20 milioni di sterline al SSN è stato «una goccia nell'oceano rispetto a ciò che i giocatori sono stati invitati a rinunciare». «Ho capito che i giocatori sono ben pagati e potrebbero rinunciare ai soldi. Ma si dovrebbe valutare caso per caso - continua Rooney - I club dovrebbero sedersi con ogni giocatore. Qualcuno potrebbe dire 'Posso permettermi un 30%' un altro potrebbe dire solo il 5%». Siamo facili bersagli. Ciò che si perde è che metà del nostro salario viene preso dal fisco. Soldi che vanno al governo, soldi che aiutano il SSN. Rooney si domanda perché «le grandi star di altri sport, che sono in grado di evitare le tasse vivendo in luoghi come Monaco non sono sottoposte a controllo finanziario».

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