GRAN PREMIO FIERACAVALLI

Scende in campo il cuore dell'equitazione

Daniela Cursi

Centoventi binomi si sono dati appuntamento a Verona per festeggiare i 120 anni di Fieracavalli. La sfida si chiama “120x120 Gran Premio Fieracavalli”; la disciplina è il salto ostacoli. Si tratta della gara più rappresentativa dell’edizione 2018 (25-28 ottobre). Gli atleti provengono da ben 15 regioni: Alto Adige, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto. Il più piccolo, nella Primavera azzurra, è Gian Bautista Cano. L’atleta romano, dall’alto dei suoi 12 anni, non solo ha rappresentato l’Italia ai Campionati Europei children, ma salta già le gare di 1 metro e 45, sfidando senza timore gli avversari senior. Con i suoi 64 anni, il cavaliere più anziano è, invece, il veneto Paolo Rigotti: professore di prima fascia all’università di Padova, direttore della scuola di specializzazione in chirurgia generale, direttore del Dipartimento Trapianti Rene e Pancreas dell’ospedale di Padova, autore di più di trecento pubblicazioni scientifiche, vincitore di una infinità di premi per la ricerca scientifica. Nel suo DNA, oltre alla scienza, l’equitazione. Rigotti diviene così un apripista per definire l’identikit del cosiddetto “amatore”: un’espressione troppo spesso fraintesa, declinata sullo sport dilettantistico. Nel mondo equestre non funziona così. Lo dimostra la starting list del “120x120 Gran Premio Fieracavalli”, mettendo nero su bianco personaggi che hanno contribuito, o lo fanno tuttora, a nutrire lo sport di  base e di vertice. E’ d’accordo Marco di Paola, presidente FISE, amatore che ha supportato la carriera di Luca Marziani con Wivina e con Tokyo du Soleil, fino alla vittoria della Coppa delle Nazioni a Piazza di Siena. “Gli amatori - ha commentato il presidente - sono il vero motore del movimento equestre: danno impulso allo sport, sostengono la carriera di giovani promesse, investono nell’allevamento e compiono grandi sacrifici per proseguire agonisticamente. Sono il simbolo della pura passione”. Solidarietà: Beatrice Borromeo e i ragazzi del Centro San Raffaele Viterbo “E’ importante ricordare il valore del cavallo, che è ben più ampio del suo impiego sportivo”. Con queste parole, Beatrice Borromeo - iscritta alla gara clou di Fieracavalli - aveva definito, un anno fa, l’importanza delle attività svolte dal Centro San Raffaele Viterbo, incontrando i ragazzi del Carosello di Villa Buon Respiro, durante il Longines Global Champions Tour 2017. “Erroneamente - dichiara la figlia della ex modella germanica Marion Zota e del conte Carlo Borromeo - molte persone non percepiscono il cavallo, perché rispetto al cane conserva la sua natura, umanizzandosi fino a un certo punto. La verità è che ogni cavallo conserva dentro di sé un mondo tutto da scoprire, con i suoi tempi e la dovuta sensibilità. Non a caso Graziano Mancinelli diceva “Aspetta un anno prima di andarci in gara”. Talent Scout: Antonio Mastrorilli e l’Ares  di Bicocchi Il barese Antonio Mastrorilli, 53 anni, acquistò un 4 anni di nome Ares. Lo stesso Ares che, 3 anni dopo, comprò Emilio Bicocchi. Il resto è storia che parla di prima squadra e FEI Nations Cup. In Puglia resta il campo gara “Ares” della Scuderia Terra degli Ulivi (Ruvo di Puglia), di cui Mastrorilli è proprietario. Una missione di vita: Antonio Carraro, business e tempo libero a sostegno dei cavalli e dello sport Veneto (di Padova), 58 anni, Antonio Carraro ha in passato rappresentato l’Italia in una decina di Coppe delle Nazioni e oggi si dichiara “un dilettante”. I suoi cavali invecchiano in casa. Quelli venduti li ha poi ricomprati a fine carriera o quasi. Il più longevo ha vissuto 34 anni. Sono in tutto 50 gli equini che ha in scuderia. Età: da 3 mesi a 28 anni. Come proprietario, ha supportato Alberto Zorzi prima del suo trasferimento da Jan Tops e oggi volge la sua attenzione sull’icona equestre Gianni Govoni e sul talento emergente Giacomo Casadei (neo-eletto campione olimpico giovanile). Il suo legame con Fieracavalli affonda radici lunghe nel tempo, come visitatore - era un bambino quando ci andava con il papà - e come imprenditore. I suoi trattori agricoli - Antonio Carraro è stata fondata nel 1910 - hanno contribuito a “dare ai cavalli il loro giusto posto accanto all’uomo, non più come mezzo di lavoro ma come amici preziosi in gara e nella vita di tutti i giorni”. Con queste parole, Carraro celebra i 120 anni di Fieracavalli e partecipa alla gara che rappresenta questo traguardo. Integrazione: Erika Conzatti e il suo #MaiMollare Erika Conzatti: trentasei anni, comasca di nascita e bresciana di sede sportiva, è una paratleta del salto ostacoli che compete contro i “normodotati”. Questa competizione è per lei “come una finale di Coppa del Mondo”. “Integrazione”: è il messaggio di Erika riassunto con l’hashtag #MaiMollare; il suo mantra di fronte alle difficoltà della vita. Una testimonianza ben evidenziata nel suo libro, "L'anima della Passione”, che ha intrapreso un tour - organizzato in collaborazione con Equideando - in vari maneggi della Lombardia. Dopo Verona, ad aspettarla è tutta Italia. Talent Scout: Stefano Magarò e la Ulane de Coquerie di Alberto Zorzi Stefano Magarò ha 46 anni, è nato a Pesaro e vive a Fano. Il cavaliere marchigiano è un chirurgo ortopedico con una passione nata in giovane età. In vacanza con i genitori, già da bambino, la sua prima ossessione era cercare il maneggio più vicino per fare passeggiate A 14 anni ha preferito avere un cavallo rispetto allo scooter. Risultato: per andare a montare, si faceva 20 chilometri a piedi, ogni giorno, da Pesaro a Cattolica. La storia di Stefano Magarò si collega a Fieracavalli 2018 attraverso Alberto Zorzi. Collante: Ulane de Coquerie, nuova compagna di gara che, sotto la sella del fuoriclasse azzurro, ha collezionato le sue prime vittorie internazionali. Ultima, quella di Oslo, in una gara della Coppa del Mondo norvegese (categoria 155/160). Stefano Magarò ha acquistato Ulane de Coquerie quando aveva 6 anni. Poca esperienza, carattere particolare, lo fa cadere appena mette il piede nella staffa. Ciò nonostante, la prova si conclude con successo. “Amore a prima vista, la cavalla migliore che io abbia mai provato nella mia vita”, racconta Magarò, che aggiunge “Ho sempre pensato che potesse fare di più, nonostante, nel corso degli anni, in molti l’abbiano definita “un criceto con pochi mezzi”. Oggi il criceto salta 1 metro e 60”. Stefano Magarò parteciperà al 120 x 120 Gran Premio Fieracavalli nello stesso padiglione di Alberto Zorzi, che affronterà la Coppa del Mondo con Ulane de Coquerie (acquistata da Jan Tops). Sulla Fiera di Verona dichiara: “Ci vado da quando ho 10 anni, è un appuntamento fisso”. Sull’evento inedito dedicato ai 120 anni di Fieracavalli commenta “E’ un’opportunità per i giovani e per gli amatori, quella di condividere il campo della Coppa del Mondo con i grandi campioni. Un’idea strepitosa, che da impulso al movimento”.