EUROPA LEAGUE

La Roma sfiora la rimonta: 2-1 al Lione ma non basta

Erika Menghi

Rimonta solo sfiorata. La Roma vince 2-1, ma paga il 4-2 dell’andata e va fuori dall’Europa. Ci ha creduto fino in fondo, con la spinta di uno stadio da record stagionale, ma non sono bastati gol di Strootman e autorete di Tousart per ottenere il pass. Il Lione vola ai quarti, ai giallorossi resta un’altra remuntada a cui pensare: il derby di Coppa Italia. LE SCELTE Dei due esterni acciaccati Spalletti sceglie Bruno Peres a destra, al posto di Palmieri gioca Mario Rui. La difesa è la classica a tre, Salah partone vicino a Dzeko, Nainggolan infoltisce il centrocampo. Genesio risponde con Valbuena, Tolisso e Cornet alle spalle di Lacazette. PRIMO TEMPO La novità è il rumore dell’Olimpico, non pienissimo, ma pieno come non si vedeva da tempo: 43 mila spettatori, è record stagionale. I tifosi accompagnano le giocate, fischi per gli avversari a mettere pressione e cori per la Roma, che inizia a mille all’ora e centra una traversa al 6’: destro di Rudiger da centro area, dritto sul legno, la palla arriva a Salah che riprova di testa, stavolta è Lopes a fare il miracolo. Al 12’ l’egiziano in contropiede si ritrova a tu per tu col portiere, ma gli calcia addosso. Rudiger regala una punizione al Lione e il film dell’andata si ripete: Diakhaby di testa svetta sopra a tutti e mette in rete l’1-0. La differenza è che i giallorossi nell’azione successiva riescono subito a pareggiare: punizione di De Rossi, Strootman in qualche modo devia in porta e fa 1-1. Al 20’ si accendono le proteste per un tocco di mano in area di Morel: c’è, ma si può discutere sulla volontarietà perché prima tocca il piede e poi rimbalza sul braccio. Solo angolo, comunque. Al 33’ Nainggolan tenta un pallonetto a sorpresa, Lopes controlla la sfera mentre esce, di pochissimo. Al 41’ doppia chance consecutiva per Strootman, che per due volte si fa respingere il pallone dal portiere. Spreco. Nel 2’ di recupero Dzeko fa la sua prima conclusione, ma è debole e centrale e Lopes para. Il primo tempo si chiude in parità, ma la Roma ha molto di cui pentirsi per le occasioni create e non sfruttate. SECONDO TEMPO Si scalda tutta la panchina giallorossa, ma non ci sono cambi alla ripresa. Quarantasette secondi sul cronometro e il colpo di testa di Nainggolan viene respinto quasi sul palo da Lopes, decisivo anche stavolta. Al 5’ Salah viene trattenuto da Diakhaby e va a terra in area di rigore (accentua la caduta), ma per l’arbitro Kassai non c’è nulla. Al 9’ Valbuena si divora il raddoppio che avrebbe ucciso le speranze giallorosse. Ci si mette anche l’arbitro: fallo sul portiere inesistente, azione d’attacco interrotta tra i fischi dell’Olimpico. Spalletti fa il primo cambio al quarto d’ora: dentro El Shaarawy per Peres. L’effetto è istantaneo, il Faraone ci mette la tigna e fa passare in area un pallone velenoso che un avversario, Tousart, infila nella sua porta: autogol, 2-1 e bolgia. L’italo-egiziano ha l’occasione per firmare la rimonta, si smarca bene ma il destro è leggermente largo. Che ingresso in campo, però. La vibrazione dura poco, la fatica comincia a farsi sentire, l’arbitraggio tutt’altro che «casalingo» pesa altrettanto: fermato in offside El Shaarawy, che partiva invece in linea. E Dzeko aveva segnato. Tutto da rifare. Spalletti tenta il tutto per tutto, dentro anche Perotti, fuori Mario Rui: la Roma gioca senza terzini e con quattro attaccanti in campo. Entra in gioco Alisson con una gran parata su Tolisso. Entra Yanga-Mbiwa tra gli applausi del suo ex pubblico. Tocca a Totti, al posto di De Rossi, il brivido è per il Lione, che parte in contropiede con Cornet e trova un sontuoso Alisson ad opporsi, con rischio e coraggio: intervento perfetto, sul pallone. L’assalto finale è vano, finisce 2-1 ed è il Lione ad accedere ai quarti di Europa League.