«Ecco cosa fare se la spalla esce»
Nella pratica di attività sportive uno degli incidenti più frequenti, causa di importante dolore , è la lussazione di spalla. Il nostro esperto, il dottor Giovanni Di Giacomo specialista in chirurgia ortopedica, in particolare in chirurgia della spalla e del ginocchio, presso il Concordia Hospital di Roma, ci spiega cosa accade e come comportarci quando «la spalla esce». «La lussazione di spalla avviene quando la testa dell'omero fuoriesce dalla scapola e si riscontrano delle lesioni significative ad alcune strutture, ovvero ai legamenti gleno-omerali, che hanno il ruolo di conferire stabilità alla spalla mantenendo la testa dell'omero centrata all'interno della cavità glenoidea - spiega il dottor Di Giacomo - per chi pratica sport da contatto come calcio, rugby, arti marziali, vi è un maggiore rischio di avere episodi di lussazione gleno-omerale (lussazione recidivante) fino ad arrivare a lussazioni cosiddette "abituali". In questo caso il paziente, oltre a lamentare dolore e insicurezza nel gesto atletico, è costretto a rimanere lontano dall'attività sportiva e lavorativa per lungo tempo». Quando la spalla esce, spiega ancora il dottor Di Giacocom, bisogna evitare iniziative individuali: «Niente movimenti anomali o, ancor peggio, manovre maldestre compiute da un' altra persona. Bisogna invece rivolgersi il prima possibile ad un pronto soccorso, dove personale specializzato effettuerà, previo esame radiografico "la riduzione" della lussazione con manovre corrette. A questo punto il paziente indosserà un tutore per 15 giorni a cui seguiranno 6/8 settimane di fisioterapia ben condotta, mirate al ripristino del movimento ed al recupero del tono muscolare». «Ci sono alcuni casi poi in cui l'intervento è consigliato - precisa l’esperto - ovvero quando il paziente ha meno di 25 anni, quando pratica attività sportive e/o lavorative a rischio, quando la spalla esce anche di notte, quando la sensazione che la spalla stia per uscire e la sensazione di apprensione incidano a tal punto da limitare la vita di tutti i giorni e, infine, nei soggetti over 50 che hanno dolore e difficoltà nel movimento del braccio. Per chi si avvicina ad un'attività sportiva, il mio consiglio - conclude Di Giacomo - rimane comunque quello di seguire semplici regole che aiutano a prevenire o evitare spiacevoli incidenti. Ovvero eseguire dei controlli medici di base prima di intraprendere l'attività sportiva, preparare il proprio corpo agli sforzi fisici e scegliere un'attività per cui si è predisposti (valutando altezza, peso, caratteristiche neuromuscolari, caratteristiche ossee e cartilagine)».