Un altro «ritiro» per razzismo

Stavoltacoinvolge ragazzini di 16 anni, e di mezzo c'è di nuovo la Pro Patria. Dopo i cori a Busto Arsizio nei confronti di Boateng, la amichevole Pro Patria-Milan era stata sospesa, con i giocatori rossoneri rientrati negli spogliatoi. Ieri è successo un caso analogo nel campionato Berretti: è stata sospesa la partita fra Casale e Pro Patria. Ecco cosa è successo secondo le prime ricostruzioni. La Pro Patria era in vantaggio per 2-0, al 38' del primo tempo il calciatore Fabiano Riberio è stato oggetto di un presunto insulto di «carattere razziale, circostanza che ha suscitato un profondo sgomento nei giocatori e nello staff tecnico nerostellato i quali, autonomamente, hanno deciso di non proseguire la partita», come scrive il Casale sul suo sito. Riberio, attaccante del Casale, è stato insultato da un avversario della Pro Patria, ha reagito con un pugno ed è stato espulso dall'arbitro che pare non abbia sentito l'insulto razzista mentre Riberio ha dichiarato: «Un avversario mi ha dato dello sporco negro...». Dopo l'espulsione dell'attaccante del club piemontese si è accesa una rissa e l'arbitro ha mandato negli spogliatoi anche l'allenatore e un dirigente del Casale. Differente la versione fornita dall Pro Patria: secondo il club di Busto Arsizio non si tratterebbe di un caso di razzismo ma soltanto di una normale azione di gioco sfociata poi in una rissa. Il Casale ha ritirato la squadra dal campo e ora, spiega in un comunicato, «si riserva di appurare quanto accaduto e la veridicità degli avvenimenti al fine di adottare i provvedimenti necessari. Nel contempo la società stigmatizza l'accaduto e si rimette a quanto sarà deciso dalle autorità federali competenti». La Figc aprirà subito un'inchiesta. Francesco Ghirelli della Lega Pro ha detto: «Vogliamo che gli organi competenti appurino i fatti. Se si tratta di un episodio razzista che ha coinvolto addirittura ragazzi di 16 anni la posizione della Lega Pro è chiara: condanniamo con estrema fermezza». «Tali comportamenti razzisti non possono essere più ammessi e tollerati - aggiunge Mario Macalli, presidente della Lega Pro - se realmente dovesse trattarsi di atto di razzismo la Lega Pro si schiererà, ancora una volta, con fermezza contro i comportamenti accaduti. Porteremo avanti una lotta senza quartiere, non sono questi i valori che il calcio e la società devono trasmettere. Andremo fino in fondo all'indagine, il calcio deve essere un veicolo di valori umani e sportivi». Gli atti saranno trasferiti alla procura federale. «È ora di dire basta, così a mio avviso non si può più andare avanti - il commento a caldo dell'allenatore del Casale Berretti, Latartara. - quello che è accaduto è un fatto grave e vergognoso, che va preso nelle sue giuste proporzioni e lo è ancora di più se si pensa che è avvenuto all'interno di una partita giocata tra ragazzi, molti dei quali minori. È tempo di dare un segnale forte».