Dopo 4 anni torniamo a vincere Avanti così

Equesto era il primo postulato della serata, l'altro chiamava l'Italia al ritorno alla vittoria, dopo quattro anni, in un evento internazionale di alto livello. Compitino svolto tra alti e bassi, il gol diCassano ad allontanare i fantasmi, ma nel finale ancora qualche sofferenza per debiti di ossigeno, poi Balotelli a blindare la vittoria, ma per esultare mancava ancora il fischio finale a Danzica, accolto con sollievo. Partita con luci e ombre, ancora De Rossi grande protagonista, allarma l'infortunio a Chiellini. Si completa stasera il tabellone dei quarti di finale, a Donetsk e a Kiev gli appuntamenti decisivi per la Francia, per l'Inghilterra e per l'Ucraina, che tenta di tenere in vita l'onore residuo dei Paesi ospitanti. Seguiremo ancora la duplice sfida con intensa partecipazione, l'avveniristica tecnologia di Mamma Rai ci consentirà di sapere tutto attraverso un frenetico zapping tra un canale popolare e uno clandestino, con qualche vaffa che parte dal cuore e un pensiero nostalgico al perfezionismo di Sky. Ma intanto, tetragona di fronte ai mugugni degli abbonati coatti, la Tv di Stato continuerà l'insopportabile autocelebrazione che accompagna questo evento, condito da contributi vocali inqualificabili, salvo rare eccezioni. Contro la Svezia demotivata e un Ibra forse più svogliato del solito, la Francia non dovrebbe mancare il traguardo dell'eliminazione diretta, finora ha giocato meglio delle altre. Senza dimenticare però che anche la Russia godeva di alta considerazione, prima di scivolare sulla buccia di banana greca. Ritrovano, i leoni inglesi, Wayne Rooney, che ha scontato la squalifica, ma finora non hanno incantato, l'Ucraina di Sheva non parte battuta. Poi avremo la prima notte di quiete, senza partite, si riprenderà con i quarti, uno al giorno, a partire dalla prova del nove per la ritrovata ispirazione di Cristiano Ronaldo, che potrebbe esaltare le ambizioni del Portogallo, ma la Repubblica Ceca ha chiuso in testa un girone complesso, recuperando un prestigio da tempo appannato. Più affascinante la sfida dall'altra parte del tabellone, curioso che la Germania debba guardarsi dalla rabbia dei greci, che il rigore della Merkel ha ridotto i mutande.